Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Bed To The Bills, artista - Subtle. Canzone dell'album For Hero: For Fool, nel genere Рэп и хип-хоп
Data di rilascio: 01.10.2006
Etichetta discografica: LEX
Linguaggio delle canzoni: inglese
Bed To The Bills(originale) |
Day day day day… |
Day day day day… |
The next day |
The exact same nurse is standing with her back to me at every last |
Every last passing bus stop (x4) |
Only this time, what looks like a small stack of bills with bat wings |
Hovering just beside her |
They’re bound together by a narrow wishbone, |
beneath it rests a large |
indifferent fruit waxen looking still |
Atop a three quarter length corinthian column |
To the left, is a rather fit «right» woman’s left leg, |
buried thigh deep in the hallowed and wood-chip topped bus stop grounds |
The planted lady’s leg looking clean shaven and hot |
sweat beading up about its calf in the black avenue amplified sun |
an eye blue high heel jut in full bloom on its visible end |
And so you get off |
to find two suits arguing silent |
before a double-parked and obviously unmarked cop car |
the blown-up head flesh of two big business men, a-hover above them |
a good foot or two of twine dangling from their tied off throats, |
running down into their hollowed dress shirt collar mouths |
You over hear them mutter something serious about |
the second hand emotion |
and then comes something like semi-poetic directions |
a ways down commerce. |
then turn, dead straight into ashe |
And so you walk, |
predicting all possible presents in ever to bits, and back |
from the bed to the bills you see nothing but |
pit within (x10) |
So long gone (x8) |
From the bed to the bills you see nothing but pit within pit |
And an undeniable feeding |
From the bed to the bills you see nothing but pit within pit |
And more this |
A honey smothered hand gun all covered in ants, |
trembles on a three quarter length corinthian column |
(traduzione) |
Giorno giorno giorno giorno… |
Giorno giorno giorno giorno… |
Il giorno successivo |
La stessa identica infermiera è in piedi con le spalle a me fino all'ultimo |
Fino all'ultima fermata dell'autobus di passaggio (x4) |
Solo che questa volta sembra una piccola pila di banconote con ali di pipistrello |
In bilico proprio accanto a lei |
Sono legati insieme da uno stretto braccio oscillante, |
sotto di essa riposa un grande |
indifferente frutta cerata che sembra immobile |
In cima a una colonna corinzia lunga tre quarti |
A sinistra, è piuttosto in forma la gamba sinistra di una donna «destra», |
coscia sepolta in profondità nel parco della fermata dell'autobus santificato e ricoperto di trucioli di legno |
La gamba della signora piantata sembra ben rasata e calda |
il sudore gli colava intorno al polpaccio nel sole amplificato del viale nero |
un tacco alto blu occhi sporge in piena fioritura sulla sua estremità visibile |
E così scendi |
trovare due semi che discutono in silenzio |
davanti a un'auto della polizia parcheggiata in doppia fila e ovviamente non contrassegnata |
la carne della testa gonfiata di due grandi uomini d'affari, librarsi sopra di loro |
un buon piede o due di spago penzolanti dalle loro gole legate, |
correndo giù nelle loro bocche scavate dal colletto della camicia |
Li senti mormorare qualcosa di serio |
l'emozione di seconda mano |
e poi arriva qualcosa come direzioni semi-poetiche |
un commercio in discesa. |
poi trasformati, completamente in cenere |
E così cammini, |
predicendo tutti i possibili regali in ever a bit e viceversa |
dal letto alle bollette non vedi altro |
fossa all'interno (x10) |
Tanto tempo passato (x8) |
Dal letto alle bollette non vedi altro che una fossa dentro la fossa |
E un'alimentazione innegabile |
Dal letto alle bollette non vedi altro che una fossa dentro la fossa |
E ancora questo |
Una pistola soffocata dal miele tutta ricoperta di formiche, |
trema su una colonna corinzia lunga tre quarti |