Vivere fino alla fine senza mai sapere quando.
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La spina verrà estratta e troverai la fine.
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Condannato, incertamente, la forza incontrollata controlla la realtà.
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Erosione delle nostre vite, ticchettio costante.
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L'orologio ticchetta mentre i nostri cuori battono.
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Il rancore, l'angoscia e il dolore, le perdite si raffreddano, l'amarezza rimane.
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Vite fragili che cadono come gocce di pioggia.
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Fissando di nuovo con aria assente gli occhi della morte.
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Innocenza, fede sbalordita.
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La speranza non porterà nulla, l'oscurità aspetta sempre.
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Avvincente mentre ti svegli, la fragilità della vita, la provvidenza.
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Di vite mortali stiamo conducendo sconosciuti, invisibili, illesi.
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Le vite fragili che pensavamo di sapere una volta essere le nostre.
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Controllato dal nostro io interiore prosciugato, nel tempo o preso.
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La paura che non abbiamo mai realizzato fissa, sul posto e sul tempo, la mortalità della vita.
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Controverso è dominio, permanenza per chi viene ucciso.
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Il tempo e lo spazio si sono fermati, si è esercitato il diritto di colpa.
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Al di là del sonno giacerai, liberato dalla carne.
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Attraverso la pianura, l'esistenza persiste?
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Alzati o cadi, fai come puoi, una porta aperta aprirà la strada.
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La scelta finale è solo tua, il destino lo troverai dietro la porta.
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Sconosciuto a tutti, le nostre menti devono evadere.
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Eternamente senza risposta la domanda sta.
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Sbarre di blocco mentale, reprimere la paura.
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Il futuro si nascondeva alla conoscenza che sicuramente apparirà.
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Mente appesantita, per quello che percepiamo.
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Costretto a vivere con la conoscenza della mortalità.
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Raggiungiamo, oltrepassiamo la linea.
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Caddi nel destino, nel destino, in una domanda sconosciuta ai nostri tempi. |