I vagabondi non hanno bisogno di una casa e di comfort,
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Abbiamo bisogno dell'oceano, della terra.
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Che le stelle dell'Orso cantino loro,
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Né tu né io lo sappiamo.
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Il nomade ha una casa dentro, la sua patria è con lui ovunque.
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Nei suoi pensieri dirà a tutti: "Ci vediamo",
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In risposta, filtreranno nella sua schiena: "Giuda".
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Cammina da solo, senza alloggio per la notte, senza feste amichevoli,
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Dì chi sei, o nessuno aprirà, profondamente offeso.
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Oltre la dispersione degli insediamenti che si chiamano "Nostri",
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Oltre la corsa ai miraggi, oltre i leader e i ritardatari,
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Oltre il ruggito di tutte le libertà, oltre i bagliori accecanti.
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Dirigendosi verso il silenzio, è possibile sentire almeno qualcosa in esso.
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"Mille anni sono un granello di sabbia per noi, c'è solo una riga in un libro",
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Dicono gli Ottomila, appoggiando le vette contro le nuvole.
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Mi addormento e la via lattea mi parla in un canto,
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"Non ti senti parte senza vedere il tutto."
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Crediamo che Dio sia dietro la risposta alla domanda che è sorta di nuovo.
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I compagni dell'eterna ricerca pagano una grossa quota per l'iscrizione.
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Privandoci del nostro modo di vivere stabile, vediamo un'altra realtà a colori nei sogni,
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Le persone senza etichette e segni tengono il loro pianeta nelle loro mani.
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L'oceano è grande, e la terra è grande,
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Tutto dovrebbe passare.
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Grande Carro da lontano
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Ti auguro la via.
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La via si riflette negli occhi, quante notti insonni hanno.
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Ai piedi della grande montagna vicino al fuoco, in una preghiera solitaria, il nomade si bloccò.
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Il silenzio dell'eterno dalla gola porta profumo e vento,
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La strada non è sassi e polvere, questi sono i volti delle persone che ha incontrato.
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Questa non è una mappa e una pista, e nemmeno il peso di uno zaino,
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Sono poemi epici, storie e la parola "amore" in cento e mezzo lingue.
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È venuto a mani vuote, il vecchio nuovo era consumato fino ai buchi,
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Ma è incommensurabile in denaro e in cifra, l'invisibile che ha acquisito per sé.
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Lontano dal frastuono della folla, la strada che conduce alla Mecca personale,
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Là, dove l'orologio si è congelato, l'amore che ha inzuppato ogni cosa fino alle molecole.
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Mistero della saggezza, ruscello e fiume tendono all'oceano,
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Il nomade lotta per l'unità, passando da tutti i lati delle barricate.
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Il percorso si allunga, come se il testo fosse fatto di lettere e parole,
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L'orso fa cenno nella notte e la strada un giorno diventerà il suo mestiere.
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Volando sulle raffiche fredde, come una foglia strappata da un albero,
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Un artista libero e solitario, il percorso è una tela, il destino è un pennello.
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Mettiamoci, amico, sui nostri remi.
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Salta, risparmia il nuotatore!
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Grande Carro, benedica
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Grande Carro! |