Il cui malinconico stato di testardaggine gli mostra il posto difficile
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Da vicino ed evoca un lucido dilemma
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La paranoia più sognante
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Dov'è la roccia, la roccia, voglio riparare la roccia
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Convincilo a diventare il mio amico
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Meglio ancora, mio indolente apprendista solido
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Ma grazie, ma no grazie ma non c'è rock
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Solo io, nel mio cupo luogo duro intagliato a mano
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Nessuno studente, nessun nuovo giocattolo da masticare per il mio bootleg
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Abbraccia e bacia per strappare i nastri
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Peggio ancora, tutto il mio clamore e la mia attenta ossessione
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Frivolo
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Viene dipinto con grottesche mancanti e imbottite
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Ora infruttuoso
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Ho impostato trappole meticolosamente affilate per gli insetti
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Con piccole mascelle feroci e meccanizzate che paralizzano gli insetti
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E butta via il mio cappello da mago junior e la mia bacchetta magica
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Questi alunni saranno più magri e si spera
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Cefalopodi
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(Non c'è niente, niente...)
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Ora posso sorridere alla luna ritagliata
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E fingi hardcore, è comico e fatto di cartone
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Tra un po ', corro nel film sui miei alloggi
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Raccogliere tutti gli intricati pacchi della morte sorti
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E libera i piccolissimi mostri che fanno cadere loro dentro
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L'addome che cola lividi in un barattolo
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Uno per...
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(Li hai visti? Li hai visti in giro?
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Li ho sentiti sussurrare nel buio da qualche parte tra le assi del pavimento
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E strisciando in casa)
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Un barattolo di vetro torbido di miracoli aspri...
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È ellittico e fatto di viscere
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Risonanza raccolta, mi sposto in punta di piedi attraverso ipotesi selvagge e occhi sbarrati
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Immergendo, spero sia carino, immergendo le mie nocche pelose e le cuticole tritate
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Nel barattolo aperto, pochi secondi dopo... dopo... atrlatetr
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Un pizzico deciso rinvigorisce la creatura che si contorce tesa e morente
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Dimenarsi, dimenarsi
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Vorrei guardare giù per la gola
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Ma scatta e sibila solo per la mia innocente crudeltà.
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Cattivo, bestiale, cattivo!
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Così sia, è rettangolare e fatto di frassino
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(Sto solo cercando un amico
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Non sto cercando qualcuno da rompere)
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Mi ritrovo nell'oscuro bazar del mio spazio di lavoro
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Il mio spazio di lavoro ordinato e ordinato
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Per... per... sembrare solo... per sembrare... per...
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Mentre succhio i suoi stomaci perlati ispessiti
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Da un torace palpitante in speleologia...
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Non riesco a studiare
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Ha insegnato in questo paradiso del povero lettore
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Con questi sandali scomodi e strani
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Un segno, appetito perso, mi sporgo da parte
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Sporgendosi ulteriormente, uno sbadiglio
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Appoggiarsi più indietro
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Rompi una matita inutile nella mia unica tasca senza buchi
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Si infila in due e colpisce la mia gamba magra
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Un po' mi ricorda dei fulmini
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Non credo in Zeus
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Ma ho una forte paura dei pagliacci
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Guarda, sono nudo... un mago e sicuramente pazzo.
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Non credo in Zeus
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Ma ho una forte paura dei pagliacci
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Guarda, sono nudo... un mago e sicuramente pazzo.
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Non credo in Zeus
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Ma ho una forte paura dei pagliacci
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Guarda, sono nudo... un mago e quasi felice.
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È circolare e fatto di stagioni
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Bella, brutta, bella, brutta, bella
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Il ritmo dalla scrivania al davanzale
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Spengo e riaccendo i miei specchi.
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Quindi fai in modo che i lupi mi stiano dicendo che è mezzanotte
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Tranne che sono solo le ultime ore che ululano
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Notte, notte, so che la mia scrivania mi odia
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E così anche le trappole, i barattoli, i tic nervosi e le matite inutili
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Va bene, va bene, perché, causa
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Scriverò e scriverò e
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Sposa tutte le sue crepe, patatine e nodi
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Mettili davvero incinta
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Quindi lascia al suo amico la sedia e tutta la mia cancelleria
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(No, vai, no...)
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Yum, una brezza, portami
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Mi sento come l'altro sole
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Gli enigmi, si fondono con le stelle
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Dentro con i grilli, nascosto in mezzo a qualche parte
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Cinguettando all'impazzata, sarò più felice da solo
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Nudo, dove nessuno potrà mai trovare i grilli
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Silenzio… |