Testi di Pedro Pedreiro Parou de Esperar - BRAZA

Pedro Pedreiro Parou de Esperar - BRAZA
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Pedro Pedreiro Parou de Esperar, artista - BRAZA
Data di rilascio: 24.03.2016
Linguaggio delle canzoni: portoghese

Pedro Pedreiro Parou de Esperar

(originale)
Nasci pobre, favelado, sem recato e sem madrinha
Vi meu pai estuprar minha mãe, muito doido de farinha
Logo cedo fui pro mundo, assaltar, catar latinha
Tinha sangue nos meus olhos porque a raiva me convinha
Cresci na rua e vi a crua crueldade do animal
De cimento fiz a cama e de grades meu varal
Desprovido e excluído no sentido literal
Menos apto segundo o darwinista social
Aos vinte veio a sorte num abrigo milagreiro
Onde aprendi as letras e o ofício de pedreiro
Acordava ainda escuro, no flagelo por dinheiro
Não esperava do futuro o alívio derradeiro
Construí um shopping onde eu nunca passeei
Prédios e escolas onde eu nunca estudei
Ao lado de Mariléia eu formei uma família
E o amor que nunca tive, vi nos olhos da minha filha
No mar competitivo meu lar era uma ilha
Até que um dia o infortúnio cruzou a minha trilha
Canelas pretas e blindados invadindo a favela
Gritaria, moto-taxis, confronto na viela
Um senhor de braços fortes como um escravo de Benguela
Agonizava nos meus braços, alvejado na costela
Toda a minha vida e o que vira até então
Fez sentido nas palavras desse velho ancião:
«Vítimas e algozes, todos somos, todos são
Nas metrópoles em chamas, irmão contra irmão»
Não espero mais a morte, nem o norte nem o trem
Eu me chamo Pedro, e você sou eu também
(traduzione)
Sono nata povera, in favela, senza pudore e senza madrina
Ho visto mio padre stuprare mia madre, andava pazzo per la farina
All'inizio sono andato per il mondo, rapinare, raccogliere lattine
Avevo il sangue negli occhi perché la rabbia mi si addiceva
Sono cresciuto per strada e ho visto la crudele crudeltà dell'animale
Dal cemento ho fatto il letto e dalle ringhiere il mio stendibiancheria
Privo ed escluso in senso letterale
Meno in forma secondo il darwinista sociale
A vent'anni la fortuna è arrivata in un rifugio miracoloso
Dove ho imparato le lettere e il mestiere di muratore
Mi sono svegliato ancora buio, nel flagello del denaro
Non mi aspettavo il massimo sollievo dal futuro
Ho costruito un centro commerciale dove non sono mai stato
Palazzi e scuole dove non ho mai studiato
Accanto a Mariléia ho formato una famiglia
E l'amore che non ho mai avuto, l'ho visto negli occhi di mia figlia
Nel mare competitivo, la mia casa era un'isola
Finché un giorno la sfortuna ha attraversato il mio cammino
Stinco nero e blindati che invadono la favela
Grida, mototaxi, scontri nel vicolo
Un signore dalle braccia forti come uno schiavo benguela
Stava morendo tra le mie braccia, colpito alle costole
Tutta la mia vita e quello che ho visto fino ad allora
Aveva senso nelle parole di questo vecchio:
«Vittime e carnefici, siamo tutti, siamo tutti
Nelle metropoli in fiamme, fratello contro fratello»
Non aspetto più la morte, né il nord né il treno
Mi chiamo Pedro, e anche tu sei me
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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