| Come posso stare con te, perché non possiamo amarci.
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| Forse proprio come un sogno da dimenticare e da non chiamare, per niente, mai.
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| C'è solo un guaio, in ogni mio pensiero, il dolce retrogusto di te.
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| Tutta la notte è dipinta di quadri, dipinta.
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| Sotto il cielo di Barcellona, dove sono al limite, l'amore è sull'orlo del fallo,
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| perché tutti ci giudicheranno.
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| Oh, Senyurit, che peccato, ma domani tutto passerà. |
| Addio Senurita,
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| Non sono il tuo signore.
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| Sotto il cielo di Barcellona, dove sono al limite, l'amore è sull'orlo del fallo,
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| perché tutti ci giudicheranno.
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| Oh, Senyurit, che peccato, ma domani tutto passerà. |
| Addio Senurita,
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| Non sono il tuo signore.
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| In una calda serata, incontrati di nuovo e le tue dita scrivono un verso sulla tua schiena.
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| Acqua sulle labbra, vento tra i capelli, disegna con me tutto ciò che non possiamo.
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| Manterranno tutte le mura di Madrid in modo che nessuno senta, il vento si calmi.
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| Perdonando tutto, ci dissolveremo, e fino al prossimo incontro conteremo i giorni.
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| Sotto il cielo di Barcellona, dove sono al limite, l'amore è sull'orlo del fallo,
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| perché tutti ci giudicheranno.
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| Oh, Senyurit, che peccato, ma domani tutto passerà. |
| Addio Senurita,
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| Non sono il tuo signore.
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| Sotto il cielo di Barcellona, dove sono al limite, l'amore è sull'orlo del fallo,
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| perché tutti ci giudicheranno.
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| Oh, Senyurit, che peccato, ma domani tutto passerà. |
| Addio Senurita,
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| Non sono il tuo signore.
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| Sotto il cielo di Barcellona, dove sono al limite, l'amore è sull'orlo del fallo,
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| perché tutti ci giudicheranno.
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| Oh, Senyurit, che peccato, ma domani tutto passerà. |
| Addio Senurita,
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| Non sono il tuo signore. |