chernozem nel mio cuore è ricoperto di bardana
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i sogni dei bambini dormono come un barbone avvolto negli stracci
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voci morte che hanno lasciato la città del peccato
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autostrada con nastro a spirale verso il nulla striscia nera
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il mio vecchio pasticcio e il tuo nuovo ordine
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come erbaccia indesiderata per aiuole
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qui in ogni cielo trecentomila corvi
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i pinguini tornano a casa dal lavoro come da un funerale
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porta il tuo corpo a nutrire questi greggi
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i nostri sacrifici sono inevitabili finché la neve non si scioglie
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i giovani uscivano in piazza per vendere la loro carne
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là i diavoli purosangue provano frettolosamente le tonache
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la fiamma non scalda le mani gelate
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un pesante carico di condanne fredde carcasse all'amo
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ogni vallata ha il suo chip
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una nuvola di felicità ci copre come un fungo atomico
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non vedono non sentono
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non sanno cosa stanno facendo
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il mio tordo pazzo urla nel mio petto
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per molto tempo un occhio e un occhio più una coda li osservano
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svegliami presto paziente padre
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con il mio cuore, l'arrogante protagonista con la camicia di rame cerca un incontro
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demone sulla soglia aprendo i catenacci con un artiglio
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accarezza le orecchie con una lingua bagnata e abile andiamo
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nel Giardino dell'Eden, trova dove è sepolta la mitragliatrice
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diventa l'arbitro del destino, e chi è con te capirà
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queste persone sono ingenuamente orgogliose del titolo di plebe
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credono solo nelle proprie forze non hanno paura del cielo
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vento nero cammina attraverso i campi più neri
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diventando una scimmia che mastica il cervello come una banana
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verrà un freddo che non conosce alcuna pietà
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digitalizzato il ghiaccio nell'anima con uno sguardo da gorgone
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accetta, signore, sei un completo stopar del cielo
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l'araldo dell'eterna primavera qui è un giullare o un ribelle
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non vedono non sentono
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non sanno cosa stanno facendo |