| Come sono arrivato qui, circondato dalla neve
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| I forti venti continuano a strapparmi la carne dalle ossa
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| Il gelo e il freddo vogliono la mia anima
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| Gettato in una bufera di neve guidata dai corvi
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| Li sento gracchiare per schernire la mia ingiusta scomparsa
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| Alla fine, rinuncio a tutte le mie forze
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| Non ha senso resistere quando sono stordito
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| E perso per sempre in questo inferno bianco e invernale
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| Poi vedo quella che sembra essere una luce
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| Potrebbe significare la salvezza
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| Inizio a strisciare verso di esso
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| All'insaputa del suo scopo e del suo piano
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| Sulle mani e sulle ginocchia mi tiro
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| I miei muscoli fanno male per la tempesta
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| Il mio cuore batte forte e fuori dal tempo
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| Poi vedo la luce mentre sono sdraiato lì strappato
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| Svanisci alla vista, in fondo all'ingresso di una cripta
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| In fondo al buco vado nell'ignoto
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| Schiaffeggiato in faccia dall'odore
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| È così fallo e suggerisce che qualcosa di malvagio qui dimora
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| Eppure continuo a cercare ciò che potrebbe essere peggio
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| Che il tempo fuori
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| Apparentemente questo posto dovrebbe essere un rifugio tranquillo
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| Continuo a premere ma dov'è la luce che mi ha salvato
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| Scendendo più in basso lo stretto passaggio dei sotterranei
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| Non riesco a realizzare che il cancello dietro di me si sta chiudendo
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| Accendo un fiammifero per ritrovare me stesso
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| Coperto con un panno macchiato di sangue
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| Qualcosa mi sta dicendo
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| Non sono solo in questa sciagurata fogna
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| Uno sbuffo d'aria spegne la mia minuscola fiamma
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| Come uno sbuffo, un suono nodoso mi si avvicina rapidamente
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| Da ogni direzione, questo è tutto
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| Messo alle strette da un'orda di creature senza Dio, non può fuggire
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| Mi vedo massacrare
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| Disgiunto da queste entità di demone
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| I loro occhi luminosi illuminano il mio letto di morte
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| Mi strappa e mi lascia sventrato
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| Sembra che l'abbiano trovata all'interno del mio cadavere
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| La mia anima era tutto ciò che volevano alla fine |