E l'altro giorno mio cognato è venuto da me -
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Rustico, semplice, dall'aratro contadino.
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Compra, sorseggia, mettiti le scarpe, vestiti,
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Sì, guarda le donne della città, guarda i vivi.
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Ero disperatamente in affari, ero il pomo d'Adamo,
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E non poteva scappare dai suoi affari.
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Si grattò la testa: dicono, dove devo andare?
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Mi sono picchiettato sulla gola: dicono, in un'osteria.
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E se ne andò. |
Puro nel cuore e nella mente.
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Il tassista gli sorrise per tutto il resto.
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Entrò per un cinque, si spogliò per un pezzo d'oro,
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E per due viola ho rotto il digiuno!
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Che l'orchestra saltò per dieci
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Rock and roll con il passaggio all'hopak.
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E Vasily si accovacciò -
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Era un piccolo sciocco ubriacone.
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Gli ronzava nelle viscere. |
Da e per.
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E Vasily sentiva in sé Belmondo.
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Salutò e andò, come nel villaggio alla sposa,
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Afferra per essere, oh, non peggio di Sabrina!
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Ma le giovenche esotiche dicevano:
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“Katerina, zio Vasya, preparati.
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(Cosa nascondere: nel villaggio dell'oscurità sessuale,
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Illuminati - brilliamo per amore!)
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Ha fatto cadere l'intonaco del soffitto nella fontana.
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Gli gridarono: "Sei accovacciato - laggiù!"
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Lo chiamarono due uomini dalle spalle prosperose.
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“Rus, andiamo!” incoraggiava il coro ubriaco di turisti stranieri.
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Due ragazze attraverso abiti di marca
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Illuminato il suo fascino nel fumo,
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E ha chiesto loro: “Siete davvero prostitute?”
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E poi gli hanno risposto: !!!
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E quando tutti i piatti furono raccolti in un sacchetto,
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Una risatina nervosa esplose da Vasily.
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Lo hanno eliminato come dirottatore di navi.
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E uno sospirò: "È dura per un paesano...".
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E l'auto-specialista si precipitò per la capitale,
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Dove una manicure non viene scalpata un po',
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Ha chiesto di nuovo: "Mi dai una sbornia?"
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E ha gridato al protocollo: "Voglio andare a casa-u-u...".
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Ecco una canzone su un antico mestiere
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E sulla fusione della città con la campagna. |