| Il tempo è spazzatura, e c'è ghiaccio sulla strada,
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| Il custode curiosa sul vetro
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| Avanti e indietro, avanti e indietro.
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| Ecco qualcuno che mi saluta, forse ti do un passaggio,
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| Non sono un taxi, ma sono pronto per lei a tutto gas.
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| Mi fermo, glielo chiedo davanti al cofano
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| Sei d'accordo con il raggio più lungo,
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| Ah, questo freddo, questo trasporto il sabato,
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| Siediti, ascoltiamo il registratore.
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| La musica è il mio dottore, e la notte è il giudice di tutto,
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| Al semaforo rosso a modo mio,
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| Di nuovo in mezzo alla vita.
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| Nelle curve più sfrenate, il motore non si spegne,
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| La macchina vuole vivere come me in due, non in quattro.
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| È positivo che io possa aiutare questa notte,
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| Chi è separato da una casa calda dal maltempo,
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| Chi alla luce dei miei fari spunta solo di notte,
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| Siediti, ascoltiamo il registratore.
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| Bene, rimproverami, bene, chiamami bruciatore,
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| Apposta, ti tiro i nervi, lasciandoti saltare,
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| Allora guido, in modo che la morte non sia nella nostra schiena, ma nella fronte,
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| E in modo che nulla ti allontani dalla musica ora.
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| Corrompimi, ma non sparire in un turbine fangoso,
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| Per volontà di altra sfortuna e ostacoli,
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| Rilascerò il pedale, ma solo al mattino presto,
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| Siediti, ascoltiamo il registratore.
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| Sono mezzo pazzo da te,
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| Spegni rapidamente le pupille rosse di notte, a casa,
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| In servili archi di lanterne accecate,
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| Sputa l'auto con i fari, tagliandoli alla radice.
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| È positivo che stiamo gettando questa notte a brandelli,
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| E i pregiudizi che mettono in gioco la velocità,
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| Alla fine del percorso lasciamo i puntini al pettegolezzo,
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| Siediti e ascolta il registratore.
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| Siediti e ascolta il registratore.
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| Siediti e ascolta. |