| Alle stazioni la neve è pungente,
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| Come un filo nel vento.
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| E dalla mia libertà è la chiave
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| Il convoglio si nasconde in una fondina.
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| I campi bruciano e prendono in giro con il fumo
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| Attraverso la finestra a traliccio
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| E la volontà vola
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| Come in un film diabolico accelerato.
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| Fai un bip e, con Dio, tocca,
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| Coprire con foschia di tabacco,
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| Lasciami sognare cara
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| Sotto il colpo, sotto il frastuono e sotto la corteccia.
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| E la notte è come una tomba nera
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| Colpi e rotture alla finestra.
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| Avevo un sogno? |
| O lo era?
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| Lungo, bello e caldo.
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| Capelli serpeggianti sopra la sua spalla
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| E mi sono caduti direttamente in mano.
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| E lei parlò con voce gentile:
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| "Sei un ospite gradito fino al mattino."
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| Scheletri bianchi di mozziconi di sigaretta
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| Soffocati nei loro stessi fumi.
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| Sei nudo, in un braccialetto,
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| In che anno, non ricordo.
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| E il cavallo di ferro batte con i suoi zoccoli
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| E tutto non colpisce i freni.
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| E sembri di nuovo dimenticato
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| I tuoi occhi tristi
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| L'auto ondeggia e fiammeggia,
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| Lui, come un ubriacone, esattamente lo stesso.
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| Celebriamo noi stessi
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| Sognatevi l'un l'altro quella notte.
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| Alle stazioni la neve è pungente,
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| Come un filo nel vento.
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| E dalla mia libertà è la chiave
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| Il convoglio si nasconde in una fondina.
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| Ma anche in questa disperazione
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| La ruota bussa alla mia corona,
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| Che tornerò qualche volta allo stesso modo
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| Come sei tornato da me in un sogno. |