Nei ristoranti serali,
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Negli stand parigini
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In un paradiso elettrico a buon mercato
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Tutta la notte mi sto torcendo le mani
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Dalla rabbia e dal tormento
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E canto qualcosa in modo lamentoso alle persone.
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Band jazz squillanti e ronzanti,
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E scimmie malvagie
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Bocche mutilate mi rivelano.
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Ed io, storto e ubriaco,
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Li chiamo negli oceani
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E li verso nei fiori di champagne.
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E quando viene il mattino, mi aggiro per il viale addormentato,
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Dove spaventati anche i bambini scappano da me.
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Sono un vecchio pagliaccio stanco, sventolo una spada di cartone,
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E la luce del giorno muore nei raggi della mia corona.
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Band jazz squillanti e ronzanti,
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Le scimmie stanno ballando
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E celebrano il Natale selvaggiamente.
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Ed io, storto e ubriaco,
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Mi sono addormentato al pianoforte
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Sotto questo rombo selvaggio e trionfo.
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I rintocchi risuonano sulla torre,
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I musicisti se ne vanno
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E l'albero è bruciato fino alla fine.
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I lacchè spengono le candele
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Discorso lungo e muto
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E non posso più alzare la faccia.
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E poi un angelo giallo saltò silenziosamente dall'albero estinto
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E disse: «Povero maestro, sei stanco, sei malato.
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Dicono che di notte canti tango nei bordelli.
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Anche nel nostro cielo gentile tutti sono rimasti sorpresi”.
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E, coprendomi il viso con le mani, ascoltavo discorsi crudeli,
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Asciugandosi le lacrime con un frac, lacrime di dolore e vergogna.
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E le candele di Dio ardevano alte nel cielo azzurro
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E il triste angelo giallo si sciolse silenziosamente senza lasciare traccia. |