Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone A Single Hand Writing Several Stories, artista - Her Space Holiday. Canzone dell'album The Early Paws Collection, nel genere Инди
Data di rilascio: 13.07.2009
Etichetta discografica: No More Good Ideas
Linguaggio delle canzoni: inglese
A Single Hand Writing Several Stories(originale) |
A single hand writing several stories… |
We seem to find comfort in categories and peace in placement. |
the world moves |
quickly around us. |
there are so many variables, and unanswered questions. |
who? |
what? |
when? |
and more importantly why? |
we feel like we constantly need to pick |
a side and stick with it… whether it be politically, socially, or artistically. |
despite the fact that our outlooks and philosophies are ever changing with |
each passing day. |
I have struggled with this often through the years. |
taking one facet of myself, both personally and creatively, and holding onto |
it so tightly, until there was nothing but ash in my hand. |
who would i be without a definite description? |
a tangible tag line? |
the weight of one question |
can be enough to make a back break. |
i picked up the phone and called an old |
friend. |
«this is how i am feeling… and i don’t exactly know what to do with it» |
«come visit me"she said «and we will figure it out together» |
I packed my bags. |
three pairs of pants. |
two shirts. |
and one old notebook that i had yet to press a pen to. |
i kissed ella on the cheek and said. |
«i will see you when it’s sorted."for two days we sat in silence on that beach |
and listened to the waves. |
foolishly, i waited for an answer to wash up on to |
the shore. |
but by my sandy feet there was only an old rusty bottle cap to speak |
of. |
this was of no surprise to me. |
«nothing is easy"i thought. |
«yes"she said aloud, «everything is possible!» |
I looked at her. |
as deep into her big eyes as i could stand. |
it was such a simple four word statement. |
yet, it sat inside me with the strength of dynamite. |
little explosions started going off in my head that got bigger and bigger and |
bigger. |
with my lips slightly moving to the beat of the moment, i kept |
repeating her words over and over to myself… |
«yes…everything is possible, yes… everything is possible, yes… |
everything is possible.» |
She sat back on her elbows and stretched out in the sun. |
«you know"she said. «the thing with you, is that you somehow managed to take a tiny percent of yourself, the smallest fraction, and turn it into your only |
equation. |
in this life, there are so many sides to everything. |
and that |
includes you. |
you have so many things waiting to come out… and yet you insist |
on building from only one part of yourself. |
you wouldn’t point to your pinky |
and say this is my entire body. |
just like you wouldn’t look at one branch and |
declare that this is a tree. |
but if you add all of the little puzzle pieces |
together, it makes up one entire picture. |
but right now, how you live, |
and how you create, you are just a little torn corner of a photograph. |
and i know deep inside you, even more so than me, you are dying to see what’s |
in the rest of the frame» |
She continued… |
«a single hand can write several stories. |
you have made your point. |
You have said everything you can about it. |
lay that old character aside for a minute and allow yourself to make some new ones. |
put them in films, paintings, |
poems or songs. |
give them different names if you like… they can be heroes or villains, it doesn’t matter. |
but what does matter is that all of them together, |
standing side by side, will make up one thing as a whole… and that’s you. |
be brand new, let yourself have the innocence of a kid again. |
have it be your |
call to arms… make a revival out of it.» |
I reached into my bag and pulled out my crumpled, empty notebook. |
she handed me a pen that was resting in secret behind her ear that suggested |
she knew all along that this is where the story would begin. |
i scribbled out |
four words of my own… |
«THE NEW KID REVIVAL» |
She looked at the smudged ink, gently smiled and said… |
«i guess you’re ready to go home now.» |
(traduzione) |
Una sola mano che scrive diverse storie... |
Sembra che troviamo conforto nelle categorie e pace nel posizionamento. |
il mondo si muove |
velocemente intorno a noi. |
ci sono così tante variabili e domande senza risposta. |
chi? |
che cosa? |
quando? |
e soprattutto perché? |
sentiamo di dover costantemente scegliere |
un lato e restare con esso... che sia politicamente, socialmente o artisticamente. |
nonostante il fatto che i nostri punti di vista e le nostre filosofie cambino continuamente |
ogni giorno che passa. |
Ho combattuto con questo spesso nel corso degli anni. |
prendere un aspetto di me stesso, sia personalmente che creativamente, e tenerlo stretto |
così strettamente, finché non c'era nient'altro che cenere nella mia mano. |
chi sarei senza una descrizione precisa? |
uno slogan tangibile? |
il peso di una domanda |
può essere sufficiente per fare una pausa. |
ho preso il telefono e chiamato un vecchio |
amico. |
«questo è come mi sento... e non so esattamente cosa farne» |
«vieni a trovarmi» disse «e lo scopriremo insieme» |
Ho fatto le valigie. |
tre paia di pantaloni. |
due magliette. |
e un vecchio taccuino su cui dovevo ancora premere una penna. |
ho baciato ella sulla guancia e ho detto. |
«Ci vediamo quando sarà tutto sistemato." per due giorni ci siamo seduti in silenzio su quella spiaggia |
e ascoltato le onde. |
scioccamente, ho aspettato una risposta su cui lavarmi |
la riva. |
ma per i miei piedi sabbiosi c'era solo un vecchio tappo di bottiglia arrugginito a parlare |
di. |
questo non mi ha sorpreso. |
«niente è facile» pensai. |
«sì», disse ad alta voce, «tutto è possibile!» |
L'ho guardata. |
nel profondo dei suoi grandi occhi come potrei sopportare. |
era una semplice dichiarazione di quattro parole. |
eppure, è rimasto dentro di me con la forza della dinamite. |
piccole esplosioni hanno iniziato a esplodere nella mia testa che sono diventate sempre più grandi e |
più grande. |
con le mie labbra che si muovevano leggermente al ritmo del momento, continuai |
ripetendo le sue parole più e più volte a me stesso... |
«sì… tutto è possibile, sì… tutto è possibile, sì… |
tutto è possibile." |
Si sedette sui gomiti e si distese al sole. |
«lo sai» disse lei. «il fatto che hai, è che in qualche modo sei riuscito a prendere una minuscola percentuale di te, la più piccola frazione, e trasformarla nel tuo unico |
equazione. |
in questa vita, ci sono così tanti lati in tutto. |
e quello |
ti include. |
hai così tante cose che aspettano di uscire... eppure insisti |
sulla costruzione di una sola parte di te stesso. |
non indicheresti il tuo mignolo |
e dì che questo è tutto il mio corpo. |
proprio come non guarderesti un ramo e |
dichiarare che questo è un albero. |
ma se aggiungi tutti i piccoli pezzi del puzzle |
insieme, costituisce un'intera immagine. |
ma adesso, come vivi, |
e come crei, sei solo un piccolo angolo strappato di una fotografia. |
e so che dentro di te, ancor più di me, muori dalla voglia di vedere cosa c'è |
nel resto dell'inquadratura» |
Lei ha continuato... |
«una sola mano può scrivere più storie. |
hai fatto il punto. |
Hai detto tutto quello che puoi al riguardo. |
metti da parte quel vecchio personaggio per un minuto e permetti a te stesso di crearne di nuovi. |
metterli in film, dipinti, |
poesie o canzoni. |
dai loro nomi diversi se vuoi... possono essere eroi o cattivi, non importa. |
ma ciò che importa è che tutti insieme, |
stare fianco a fianco, costituirà una cosa nel suo insieme... e sei tu. |
sii nuovo di zecca, lasciati di nuovo l'innocenza di un bambino. |
fallo essere tuo |
chiamata alle armi... fatene una rinascita.» |
Ho raggiunto la mia borsa e tirato fuori il mio taccuino spiegazzato e vuoto. |
mi ha consegnato una penna che si trovava in segreto dietro il suo orecchio che suggeriva |
sapeva da sempre che questo è il punto in cui sarebbe iniziata la storia. |
ho scribacchiato |
quattro parole mie... |
«IL NUOVO RISVEGLIO DEL BAMBINO» |
Guardò l'inchiostro macchiato, sorrise dolcemente e disse... |
«Immagino che tu sia pronto per tornare a casa adesso.» |