| Dipingiamo le ali di un aeroplano, un pezzo di mare, il centro storico
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| E nella foto io o lei, l'altro tiene in mano una macchina fotografica
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| Come se fosse terribilmente comico, essere dove non siamo di solito
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| Sorridiamo alla telecamera come quegli stupidi americani che dicono "formaggio".
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| E per noi il mare, il sud, le montagne come carta da parati di un mondo lontano
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| E le facce pallide, bruciate dal lampo, dimostrano che c'eravamo
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| Eravamo qua e là, qua e là, qua e là, qua e là
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| Eravamo qua e là, qua e là
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| Dimostrazione di idillio, camminare tutto il giorno, fare i bagagli per l'esterno
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| Quando torniamo a casa da un mondo lontano
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| Nessuno se la caverà con un colpo gentile
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| Davanti a uno schermo full pollici
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| Dipingiamo i nativi scalzi, a cui non importano i soldi
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| Tieni saldamente l'apparecchio, la gente del posto non ci crede
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| Come se fosse terribilmente comico, essere dove non siamo di solito
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| Sorridiamo alla telecamera come quegli stupidi americani che dicono "formaggio".
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| E per noi il mare, il sud, le montagne come carta da parati di un mondo lontano
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| E le facce pallide, bruciate dal lampo, dimostrano che c'eravamo
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| Eravamo qua e là, qua e là, qua e là, qua e là
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| Eravamo qua e là, qua e là
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| E poi qua e là
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| Eravamo qua e là, qua e là, qua e là, qua e là
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| Eravamo qua e là, qua e là |