Restiamo in silenzio.
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Forse siamo veramente con Te
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E non hanno mai parlato davvero.
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Dietro il volume dei loro discorsi
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Non ti ho dato, amico mio,
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Tempo per rispondere?
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E tu sei sempre per me
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I servizi erano ovunque
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Perdonami di essere Te
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Per anni non me ne sono accorto affatto.
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Così dicono i Veda: sull'albero dell'anima
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Due uccelli eterni sono seduti.
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Uno di loro, nella sua ignoranza, sbatte le ali
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e il becco si attacca dovunque vada, cercando di apprendere la Verità.
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La seconda è la Verità stessa, Amore eterno,
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Senza fare un'onda o un movimento,
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Solo guardando e sorridendo.
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Si fa tutto senza sapere niente,
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E il suo percorso è disseminato di errori,
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Che generano dolore, sofferenza e afflizione.
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L'altro è in contemplazione,
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Brilla di felicità, senza desideri,
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E solo l'Amore senza sponde in esso è un mare.
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Così stupido uccello per tutta la vita
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svolazziamo lungo strade battute,
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Non sentire nel trambusto dietro il tuo frastuono,
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Non comprendendo il significato, la Parola di Saggezza,
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Che ci sussurra gentilmente
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Un amico piumato su un ramo dell'Albero della Vita.
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E il cavallo corre.
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Torniamo, martoriati dalle avversità.
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In un solo momento, gli uccelli si guardano negli occhi,
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E dai colpi al Tamburo del Destino
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ci rimangono solo lievi melismi.
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Quindi giochi di magia
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si placa, si ferma
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E scende il silenzio
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E sopra la scogliera dell'abisso si erge solo un albero.
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E sui suoi rami
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Un grande uccello
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Seduto e sorridente
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E l'orologio tace. |