Testi di James Larkin - The Dubliners

James Larkin - The Dubliners
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone James Larkin, artista - The Dubliners.
Data di rilascio: 04.03.2009
Linguaggio delle canzoni: inglese

James Larkin

(originale)
In Dublin City in nineteen thirteen
The boss was rich and the poor were slaves
The women working and children starving
Then on came Larkin like a mighty wave
The workers cringed when the boss man thundered
Seventy hours was his weekly chore
He asked for little and less was granted
Lest given little then he’d ask for more
In the month of August the boss man told us
No union man for him could work
We stood by Larkin and told the boss man
We’d fight or die, but we wouldn’t shirk
Eight months we fought and eight months we starved
We stood by Larkin through thick and thin
But foodless homes and the crying of children
It broke our hearts, we just couldn’t win
Then Larkin left us, we seemed defeated
The night was black for the working man
But on came Connolly with new hope and counsel
His motto was that we’d rise again
In nineteen sixteen in Dublin City
The English soldiers they burnt our town
The shelled our buildings and shot our leaders
The Harp was buried 'neath the bloody crown
They shot McDermott and Pearse and Plunkett
They shot McDonagh and Clarke the brave
From bleak Kilmainham they took Ceannt’s body
To Arbour Hill and a quicklime grave
But last of all of the seven heroes
I sing the praise of James Connolly
The voice of justice, the voice of freedom
He gave his life, that man might be free
(traduzione)
Nella città di Dublino nel diciannove tredici
Il padrone era ricco e i poveri erano schiavi
Le donne che lavorano e i bambini che muoiono di fame
Poi è arrivato Larkin come un'onda possente
Gli operai rabbrividiscono quando l'uomo del capo tuona
Settanta ore era il suo lavoro settimanale
Ha chiesto poco e meno è stato concesso
Per non dare poco poi chiederebbe di più
Nel mese di agosto ce lo ha detto il capo
Nessun uomo del sindacato per lui potrebbe lavorare
Siamo stati accanto a Larkin e l'abbiamo detto al capo
Combatteremmo o moriremmo, ma non ci sottraeremmo
Otto mesi abbiamo combattuto e otto mesi abbiamo patito la fame
Siamo stati al fianco di Larkin nel bene e nel male
Ma le case senza cibo e il pianto dei bambini
Ci ha spezzato il cuore, non siamo riusciti a vincere
Poi Larkin ci ha lasciato, sembravamo sconfitti
La notte era nera per il lavoratore
Ma arrivò Connolly con nuove speranze e consigli
Il suo motto era che saremmo risorti
Nel diciannove sedici a Dublino
I soldati inglesi hanno bruciato la nostra città
Hanno bombardato i nostri edifici e sparato ai nostri leader
L'arpa fu sepolta sotto la corona insanguinata
Hanno sparato a McDermott, Pearse e Plunkett
Hanno sparato a McDonagh e Clarke il coraggioso
Dal desolato Kilmainham presero il corpo di Ceannt
Ad Arbour Hill e a una tomba di calce viva
Ma ultimo di tutti i sette eroi
Canto le lodi di James Connolly
La voce della giustizia, la voce della libertà
Ha dato la vita, affinché l'uomo potesse essere libero
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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