Io sono la notte e il giorno, io sono la sillaba e la parola
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Accanto, oltre è la mia, ferita, il livido è mio
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La sua gioia, il mio dolore, il suo sogno, i miei guai
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La sua terra, il suo spazio è mio, la sua terra, il suo cielo è mio
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Io sono il sole e la luna, sono suo schiavo e servo
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Io sono il re, il re, l'amico, la schiena è mia
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La sua erba e il suo fiore sono miei, la sua aria e la sua acqua sono mie
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Il suo lago e il suo mare sono miei, la sua fresca gola è mia
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La sua natura profonda è mia, mia, Istanbul è mia
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Chinati, io sono la voce che senti, mio padre è quello
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Danyal Özçalkan è mio padre, il re è mio padre
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La mia famiglia; |
la mia stella è il mio destino
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Io sono la sua rabbia, la sua follia, il suo vivo e morto
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Io sono la guerra, io sono la pace, io sono la primavera e l'inverno
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La moneta e il cantore sono miei, la moneta e la croce sono mie
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Sono vecchio e secco, sono pietra e terra
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Io sono il suo nemico e il suo partner, io sono il facile e il difficile
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Il suo palazzo e la sua locanda sono miei, il suo ghetto e il suo tetto
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Fango e sabbia sono miei, lotta e duro sono miei
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Sono a ovest, l'est è mio, il sud, il nord è mio
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Mio angelo, mio destino, mio setaccio, mio setaccio
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Mia zia, il suo matrimonio, la mia scuola, il mio corteo
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Io sono il problema, la soluzione è mia, il sbagliato, il giusto è mio
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La menzogna, la verità è mia, la colpa, la punizione è mia
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Possiedo il denaro e il francobollo, possiedo il pepe e il sale
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Il falso, il vero è mio, il saluto è mio
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Io sono l'incidente, il flagello, il cibo e il vaccino
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Sono la sua scorta e la sua schiena, la sua schiena e la sua schiena
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Eid, il tormento è mio, nero, bianco è mio
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Il marrone è mio, il giallo è mio, il verde è mio
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Pieno e vuoto è mio, pieno e vuoto è mio
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Io sono il pastore, il portiere, sono il dentro e il fuori
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L'inizio e la fine sono miei, quello che piange è mio
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Io sono quello che se ne va senza ridere, e io sono quello che se ne va divertito
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Sono quello che chiama e tace, sono quello che non sente
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Sono quello che non sta zitto e corre, sono quello che non va bene
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Il suo setaccio e la sua ciotola sono miei, la sua mano e il suo piede sono miei
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Possiedo l'occhio e l'orecchio, la strada e la montagna
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Il suo braccio e la sua gamba sono miei, io sono quello che vola e vola
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La sua scuola, il suo focolare, il mio gattino e il suo pulito
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Sono il mentore, sono il povero intelligente
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Io sono colui che dona senza prendere, e io sono colui che prende senza dare
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Io sono quello che non si adatta e io sono quello che rimane intatto
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La persona in piedi sono anche io, la persona che piange sono io
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Sono la persona che ride per ultima, sono il palcoscenico, il sipario
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Sono il microfono, lo strumento, sono l'ispirazione e la ninfa
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Il suo secolo e il suo anno sono miei, miei parenti e nemici
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Provo dolore e piacere, è tutto davanti a me
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Sono volatile, sono io, è coerente, incoerente
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Il vecchio e il nuovo sono miei, sonori e silenziosi sono anche miei
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Possiedo il superficiale e il profondo, i capelli e la piuma
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Mio segreto e sconosciuto, quel villaggio visibile è mio
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Il pane diviso è mio, la luce inestinguibile è mia
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Anche i guai senza fine sono miei, ogni canzone ascoltata è mia
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Sono ogni canzone lamentosa, ogni dolore che non si ferma
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Sono su ogni piano che non scendo, ogni pioggia che cade è mia
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Ogni sole che sorge è mio, è mio nel braccio che soffoca
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Il fiume che scorre a cascata è anche mio, e le minestre invecchiate sono mie
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Anche i cuori vuoti sono miei, il nemico concordato è anche mio
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Io ero il nemico, sono dispiaciuto, sono accusato, sono innocente
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Io sono quello che guarda con scetticismo, io sono quello che scorre con entusiasmo
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Io sono quello che rimane con la paura, io sono quello che si tuffa nel giardino
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Sono io quello che scappa dalla pioggia, sono quello che riceve gli applausi
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Il medio è mio, sempre l'ultimo
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Sono il primo, non ho un bastone in mano
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Con l'incanto, il mistero è mio, a volte affamato e mio
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A volte sono pieno, sono io che vedo chiaramente?
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Penso di essere io quello che non vedo, sono io nella terra più lontana
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L'incubo che ho visto è anche mio, la storia scritta è anche mia
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Il cavallo che aspetta è mio, e quello che credo sia mio
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Quello in cui non credo sono io, lo sono anche l'albergatore e il passeggero
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Io sono quello che viene al mondo, io sono quello che lascia il mondo |