Testi di Quand Ils Rentraient Chez Eux - IAM

Quand Ils Rentraient Chez Eux - IAM
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Quand Ils Rentraient Chez Eux, artista - IAM. Canzone dell'album Anthologie IAM 2008, nel genere Поп
Data di rilascio: 19.06.2008
Etichetta discografica: Capitol
Linguaggio delle canzoni: francese

Quand Ils Rentraient Chez Eux

(originale)
Quoi d’plus solitaire, qu’avoir l’destin comme pre, l’mal comme compre
Quoi faire part s’taire, quand la mort t’guette sur l’asphalte
Les pieds sur terre, les yeux rivs sur les autres, quand ils rentraient
Moi j’tais, aux mmes endroits fixs, la tte dans les toiles, et Fallait-la voir, cette putain d’toile, irrelle que f’sait ma vie
La principale, celle qui s’trouve dans la rue, hlas la spirale
Celle qui t’mne vers l’gouffre, ou droit vers l’univers carcral
O les gosses, s’perdent o pour la plupart des mes souffrent, o les lames
s’ouvrent
O on t’prouve, qu’seule la force t’couvre, et qu’les faibles crvent
Dans c’milieu, fallait pas tre prt, mais dtermin sans trve
Quand ils rentraient chez eux, j’trouvais qu’ils trahissaient la cause ouais
Pour moi y’avait pas d’pause, on tait l, fallait occuper l’terrain
Quand ils rentraient chez eux, la force, vire la haine, celle qui cerne
Berne, les proies ternes, qui s’perdaient, dans nos ruelles
O rgne l’cruel, l’ring des duels, l’truc habituel
Sauf qu’l, on voulait surtout pas qu’nos coeurs s’glent, Mam’zelle
Malgr tout, on vivait peut-tre mieux qu’ceux qu’avaient tout
On riait au maximum, sachant qu’on avanait dans l’flou
C’tait l’but, pas crever, vivre, dire qu’on existe, mme ivres
Ma main libre, livre ma fibre, quand nos coeurs vibrent
Cible, la mme chose, Rh, ma passion la zik
L’motion, chez nous, a jamais t basique
Quand ils rentraient chez eux, j’avais toujours d’ct une p’tite larme
L’fait d’avoir grandi, sans pre ni mre, m’a fait couler trop d’grammes
Toujours de ceux qui restaient au sol colls, dans le dcor
Comme ces bancs, devant l’ocan bant
100 fois le monde fut refait rves conqurants
Les pieds dedans on luttait vaillamment
A l’heure o les autres rentraient les survivants
Errer dehors cherchant la clef des champs
Les nuages chevauchant, l’espoir s’accrochant;
Malgr a, on riait frquemment
Sous le lampadaire, a chambrait mchamment
Inconscients, peut-tre, alors que dj du son, nous tions les amants
Le principal soucis, c’tait pas de manger dcemment
J’rentrais doucement, c’t’heure tardive, quand le soleil chassait la nuit
Rempli d’exploits dans cet’jungle, o tous les jours j’chassais l’ennui sur les
Marches, des heures sur le derche, blotti sur une seule barre de mtal
Misre mentale, 10 balles en poche avec une Marlboro Light
Moi, j’chiale pas, je relate, c’tait pas l’ghetto, mais que pouvais-je
Esprer d’mieux, en quittant l’domicile de mon pre si tt Ma mre croyait qu’j’trainais dans l’mtro, faisant la manche
Mais j’comptais les minutes ma montre, et tous ces putains d’jours c’tait
Dimanche
Comme quand j’retirais l’huile, sur mes lvres, de mon revers de manche
Regrettant les repas d’Man, quand j’tais mme, devant mon verre de menthe
Ouais timide, facilement vert de honte, cet air me hante
C’est bte comme on en arrive har ces petits cons pleins d’chance
Quand ils rentraient chez eux, l’assiette fumait la maison
J’fumais des bongs draison, dernier con rester assis sur l’banc
Prsent chaque saison, rimes magistrales, forges l o l’homme
Se forge, affrontant l’froid glacial en parka les nuits de mistral
La tte dans les toiles, mes couteurs, crachaient l’son d’Marley Marl
J’voulais m’faire la malle, sentiments poss sur un carnet sale
A force de lire, j’compris qu’Dieu n’a d’gal, j’tais dans l’noir
Et savoir que personne tendrait la main pour m’en sortir m’a fait mal
Quand ils rentraient sur le palier laissant soucis et crasses
J’suis rest l subir, jusqu' c’que mon propre thorax m’crase
Comme quoi, le silence de la douleur est parfois bien plus fort que le bruit de la rage
Toujours de ceux qui restaient au sol colls, dans le dcor
Comme ces bancs matre sant
C’trottoir a vu natre un nombre d’MC consquents
Une grappe de persistants
Peu peu s’forgeant l’heure o d’autres patientaient leur repas
S’rchauffant, nous on parlait au vent
Les nuages chevauchant
L’estomac rugissant
La musique mrissant
Nos rves se dressant vers le firmament
C’est pas qu’on voulait fuir maman
Mais ce truc, on y tenait fermement
Ca nous a fait grandir, patiemment mrir
L’envie de dire
Commencer s’languir
(traduzione)
Cosa potrebbe esserci di più solitario che avere il destino come padre, il male come comprensione
Cosa fare per tacere, quando la morte ti aspetta sull'asfalto
Piedi per terra, occhi fissi sugli altri, quando tornarono
Io, ero, negli stessi posti fissi, la mia testa tra le stelle, ed era necessario vederlo, questa fottuta stella, irreale che rende la mia vita
Quello principale, quello in strada, ahimè la spirale
Quello che ti porta nell'abisso, o dritto nell'universo della prigione
O i bambini si perdono dove la maggior parte delle anime soffre, dove le lame
aprire
Dove sei messo alla prova, solo la forza ti copre e i deboli muoiono
In questo ambiente, non dovresti essere pronto, ma inesorabilmente determinato
Quando sono tornati a casa, ho pensato che avessero tradito la causa, sì
Per me non c'era pausa, c'eravamo, dovevamo occupare il campo
Quando tornano a casa, la forza, trasforma l'odio, quello che circonda
Berna, la preda ottusa, che si è persa, nei nostri vicoli
O rgne il crudele, l'anello dei duelli, la solita cosa
Solo che, soprattutto, non volevamo che i nostri cuori andassero male, Mam'zelle
Nonostante tutto, forse vivevamo meglio di chi aveva tutto
Abbiamo riso al massimo, sapendo che stavamo andando avanti nella confusione
Quello era l'obiettivo, non morire, vivere, dire che esistiamo, anche ubriachi
Mia mano libera, consegna la mia fibra, quando i nostri cuori vibrano
Target, la stessa cosa, Rh, la mia passione lo zik
L'emozione, da noi, non è mai stata fondamentale
Quando tornavano a casa, avevo sempre una piccola lacrima sul fianco
Il fatto di essere cresciuto, senza un padre né una madre, mi ha fatto affondare troppi grammi
Sempre di quelli che restavano per terra incollati, nell'arredamento
Come queste panchine, di fronte all'oceano bant
100 volte il mondo è stato rifatto conquistando sogni
I piedi dentro abbiamo combattuto valorosamente
Mentre gli altri tornavano, i sopravvissuti
Vagare fuori cercando la chiave dei campi
Nubi che cavalcano, speranza che si aggrappa;
Nonostante ciò, ridevamo spesso
Sotto il lampione, stava camerando malvagiamente
Inconsci, forse, quando già sani, eravamo gli amanti
La preoccupazione principale era non mangiare decentemente
Stavo tornando a casa lentamente, è tarda ora, quando il sole ha scacciato la notte
Pieno di exploit in questa giungla, dove ogni giorno cacciavo la noia
Scalini, ore in derche, rannicchiati su un'unica sbarra di metallo
Miseria mentale, 10 in tasca con una Marlboro Light
Io, non piango, mi riferisco, non era il ghetto, ma cosa potevo
Sperando in meglio, lasciando la casa di mio padre così presto Mia madre pensava che fossi in metropolitana a chiedere l'elemosina
Ma stavo contando i minuti sul mio orologio, e tutti quei fottuti giorni che sono stati
Domenica
Come quando ho tolto l'olio, dalle labbra, dal polsino
Rimpiangendo i pasti dell'Uomo, quando ero pari, davanti al mio bicchiere di menta
Sì timido, facilmente verde di vergogna, quello sguardo mi perseguita
È sciocco come si arriva a queste piccole fiche fortunate
Quando arrivarono a casa, il piatto fumava la casa
Stavo fumando bong draison, l'ultimo idiota a rimanere seduto in panchina
Presenti in ogni stagione, rime magistrali, forgiate dove l'uomo
È forgiato, affronta il gelo in un parka nelle notti di maestrale
Testa tra le stelle, le mie cuffie, sputando il suono di Marley Marl
Volevo fare in modo che il baule, i sentimenti si impossessassero su un quaderno sporco
A forza di leggere, ho capito che Dio non ha eguali, ero nel buio
E sapere che nessuno avrebbe cercato di tirarmi fuori mi ha ferito
Quando sono tornati sul pianerottolo hanno lasciato preoccupazioni e sudiciume
Rimasi lì a soffrire, finché il mio stesso petto non mi schiacciava
Ad esempio, il silenzio del dolore a volte è molto più forte del suono della rabbia
Sempre di quelli che restavano per terra incollati, nell'arredamento
Come queste panchine per la salute da maestri
Questo marciapiede ha visto la nascita di numerosi MC sostanziali
Un grappolo di persistenti
Forgiando gradualmente il tempo in cui gli altri aspettavano il loro pasto
In fase di riscaldamento, stavamo parlando con il vento
Le nuvole cavalcano
Lo stomaco ruggente
La musica cresce
I nostri sogni salgono al firmamento
Non è che volessimo scappare dalla mamma
Ma questa roba l'abbiamo tenuta forte
Ci ha fatto crescere, pazientemente maturare
La voglia di dire
inizia a desiderare
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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