| Cosa potrebbe esserci di più solitario che avere il destino come padre, il male come comprensione
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| Cosa fare per tacere, quando la morte ti aspetta sull'asfalto
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| Piedi per terra, occhi fissi sugli altri, quando tornarono
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| Io, ero, negli stessi posti fissi, la mia testa tra le stelle, ed era necessario vederlo, questa fottuta stella, irreale che rende la mia vita
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| Quello principale, quello in strada, ahimè la spirale
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| Quello che ti porta nell'abisso, o dritto nell'universo della prigione
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| O i bambini si perdono dove la maggior parte delle anime soffre, dove le lame
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| aprire
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| Dove sei messo alla prova, solo la forza ti copre e i deboli muoiono
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| In questo ambiente, non dovresti essere pronto, ma inesorabilmente determinato
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| Quando sono tornati a casa, ho pensato che avessero tradito la causa, sì
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| Per me non c'era pausa, c'eravamo, dovevamo occupare il campo
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| Quando tornano a casa, la forza, trasforma l'odio, quello che circonda
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| Berna, la preda ottusa, che si è persa, nei nostri vicoli
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| O rgne il crudele, l'anello dei duelli, la solita cosa
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| Solo che, soprattutto, non volevamo che i nostri cuori andassero male, Mam'zelle
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| Nonostante tutto, forse vivevamo meglio di chi aveva tutto
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| Abbiamo riso al massimo, sapendo che stavamo andando avanti nella confusione
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| Quello era l'obiettivo, non morire, vivere, dire che esistiamo, anche ubriachi
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| Mia mano libera, consegna la mia fibra, quando i nostri cuori vibrano
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| Target, la stessa cosa, Rh, la mia passione lo zik
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| L'emozione, da noi, non è mai stata fondamentale
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| Quando tornavano a casa, avevo sempre una piccola lacrima sul fianco
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| Il fatto di essere cresciuto, senza un padre né una madre, mi ha fatto affondare troppi grammi
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| Sempre di quelli che restavano per terra incollati, nell'arredamento
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| Come queste panchine, di fronte all'oceano bant
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| 100 volte il mondo è stato rifatto conquistando sogni
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| I piedi dentro abbiamo combattuto valorosamente
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| Mentre gli altri tornavano, i sopravvissuti
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| Vagare fuori cercando la chiave dei campi
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| Nubi che cavalcano, speranza che si aggrappa;
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| Nonostante ciò, ridevamo spesso
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| Sotto il lampione, stava camerando malvagiamente
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| Inconsci, forse, quando già sani, eravamo gli amanti
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| La preoccupazione principale era non mangiare decentemente
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| Stavo tornando a casa lentamente, è tarda ora, quando il sole ha scacciato la notte
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| Pieno di exploit in questa giungla, dove ogni giorno cacciavo la noia
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| Scalini, ore in derche, rannicchiati su un'unica sbarra di metallo
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| Miseria mentale, 10 in tasca con una Marlboro Light
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| Io, non piango, mi riferisco, non era il ghetto, ma cosa potevo
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| Sperando in meglio, lasciando la casa di mio padre così presto Mia madre pensava che fossi in metropolitana a chiedere l'elemosina
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| Ma stavo contando i minuti sul mio orologio, e tutti quei fottuti giorni che sono stati
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| Domenica
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| Come quando ho tolto l'olio, dalle labbra, dal polsino
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| Rimpiangendo i pasti dell'Uomo, quando ero pari, davanti al mio bicchiere di menta
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| Sì timido, facilmente verde di vergogna, quello sguardo mi perseguita
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| È sciocco come si arriva a queste piccole fiche fortunate
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| Quando arrivarono a casa, il piatto fumava la casa
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| Stavo fumando bong draison, l'ultimo idiota a rimanere seduto in panchina
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| Presenti in ogni stagione, rime magistrali, forgiate dove l'uomo
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| È forgiato, affronta il gelo in un parka nelle notti di maestrale
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| Testa tra le stelle, le mie cuffie, sputando il suono di Marley Marl
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| Volevo fare in modo che il baule, i sentimenti si impossessassero su un quaderno sporco
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| A forza di leggere, ho capito che Dio non ha eguali, ero nel buio
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| E sapere che nessuno avrebbe cercato di tirarmi fuori mi ha ferito
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| Quando sono tornati sul pianerottolo hanno lasciato preoccupazioni e sudiciume
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| Rimasi lì a soffrire, finché il mio stesso petto non mi schiacciava
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| Ad esempio, il silenzio del dolore a volte è molto più forte del suono della rabbia
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| Sempre di quelli che restavano per terra incollati, nell'arredamento
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| Come queste panchine per la salute da maestri
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| Questo marciapiede ha visto la nascita di numerosi MC sostanziali
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| Un grappolo di persistenti
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| Forgiando gradualmente il tempo in cui gli altri aspettavano il loro pasto
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| In fase di riscaldamento, stavamo parlando con il vento
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| Le nuvole cavalcano
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| Lo stomaco ruggente
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| La musica cresce
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| I nostri sogni salgono al firmamento
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| Non è che volessimo scappare dalla mamma
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| Ma questa roba l'abbiamo tenuta forte
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| Ci ha fatto crescere, pazientemente maturare
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| La voglia di dire
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| inizia a desiderare |