Serata Chelyabinsk, 2010, settembre
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Affumicare lo stesso, versare il sedimento non filtrato
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Così senza intoppi, atti, piani, tu sulla cosa principale
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Sto raccontando la storia, fa freddo
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Esatto, nella mia città non si vedono le stelle
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È una città di fumo, c'è una lunga ragnatela sotto il cielo
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Muro di cemento, vetrina in vetro
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L'immagine vola via (...) è forte
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Nel giocatore meno di Prio, faccio rima con un estratto
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Mi muovo con la birra, bevo un sorso, accendo un sigaro
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Sulla prima riga dell'argomento, (...) è passato
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Sulla seconda Mosca - un concerto, quanti filoka fare
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(...) si gettò un berretto sulla nuca
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La terza opzione su due, c'era qualcos'altro che uccideva
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La sirena era silenziosa, il sonno si era congelato
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Chiusi gli occhi, esalai fumo amaro
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Si trasferì direttamente a casa, ma poi cambiò idea
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Lungo la strada ho incontrato un amico, ho fatto esplodere un idropon
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Da qualche parte (…) vagano figure oscure per i quartieri
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Ho pensato al bianco e al nero, fumiamo Zheka?
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Nel lungo corridoio è il crepuscolo, fumiamo
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Tankograd Underground rap, metti una virgola
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Diamoci dentro, andrà tutto bene, andiamo in studio domani
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Poi le persone andranno a vedere sul palco del club
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Chelyabinsk-2010, autunno
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Risoluzione dei problemi, toshi-boshi
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Vi chiediamo di visitare, la voce della città è a mezzo tiro
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Tirano fuori le teste di grattacieli, città su cento metri quadrati
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Vodka annoiata e sbattuta
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Tra la prima e la seconda pausa è breve
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Un altro pizzico, il jamali dell'anno scorso sulla foto dell'anno scorso
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Ride, ma non fa il solletico
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Il peso delle parole (...) per essere fortunati
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Tutto è cresciuto, ha mangiato il porridge la seconda pagaia
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Il tempo mostrerà cosa è cosa, sia il nostro che il tuo
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Noi, come prima, scopiamo davvero
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Il cielo nelle pozzanghere (…) non è stato trovato
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Ho ascoltato Mouzon, ho battuto una pera dal cuore
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Il regime è rotto, il cazzo scappa fuori
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Le strade girano, comprano coregoni, mangiano
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Non erano fondi di caffè
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Ho vissuto l'Evo-Evolution
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Disse la voce del futuro in me
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Questa musica vivrà
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Gli credo, ma controllerò sicuramente
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Poi qualcosa da una serie di corridoi e porte
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Un mucchio di schifezze, nuvole, grigio settembre
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Autunno, 2010, Chelyaba |