| Se si pensasse alla sostanza opaca della mia carne, | 
| La distanza dannosa non dovrebbe fermare la mia strada; | 
| Perché allora, nonostante lo spazio, sarei stato portato, | 
| Da limiti lontanissimi dove rimani. | 
| Non importa quindi, anche se il mio piede è rimasto in piedi | 
| Sulla terra più lontana da te rimossa; | 
| Perché il pensiero agile può saltare sia per mare che per terra | 
| Non appena pensa al posto in cui sarebbe. | 
| Ma ah! | 
| il pensiero mi uccide che non sono pensiero, | 
| Per saltare grandi lunghezze di miglia quando te ne sei andato, | 
| Ma così tanto di terra e acqua ha lavorato | 
| Devo frequentare il tempo libero con il mio lamento, | 
| Non ricevere nulla da elementi così lento | 
| Ma lacrime pesanti, segni del dolore di entrambi. | 
| Gli altri due, aria leggera e fuoco di spurgo, | 
| sono entrambi con te, dovunque io abiti; | 
| Il primo il mio pensiero, l'altro il mio desiderio, | 
| Questi presenti-assenti con scorrimento rapido. | 
| Per quando questi elementi più veloci se ne saranno andati | 
| In tenera ambasciata d'amore per te, | 
| La mia vita, fatta di quattro, con due soli | 
| sprofonda fino alla morte, oppresso dalla malinconia; | 
| Fino a quando la composizione della vita non sarà ripetuta | 
| Per quei rapidi messaggeri tornati da te, | 
| Chi anche ma ora torna di nuovo, assicurato | 
| Della tua bella salute, raccontandomelo: | 
| Detto questo, sono gioia; | 
| ma poi non più felice, | 
| Li rimando di nuovo e mi rattristano subito. |