Tutto quello che senti
|
Forse solo non pensieri sul tè,
|
Non ho pensato a niente quando li ho scritti, sai, sono come i sogni, a volte accadono
|
bianco e nero e ti ricordi al mattino Ogni singolo fotogramma.
|
E a volte sono coloratissimi, ma sembrano cancellati dalla memoria quando ti svegli.
|
Proprio ieri le ragnatele di LINO dei GIORNI,
|
I sogni mi hanno intrecciato, mi hanno affogato con la routine, allunga le mani della felicità per incontrare esattamente B
|
dimentica mezzogiorno, hanno sussurrato quello che una volta ricordavi, capisci che non ho nessun posto dove andare
|
se è calata la sera sulla città, e io sto arrivando, arrivederci, aspetta chi è nella memoria.
|
Altri sono vivi, quelli che non hanno avuto il tempo di salutarsi e quelli che non hanno osato,
|
Ho perso il sonno, il sole è scomparso,
|
Le mie parole non volavano senza ali,
|
Presto sarà completamente buio
|
Quest'autunno lascia TRACCE con brizzole giallo-rosso,
|
Quei desideri non lontani dov'è la spiaggia del Primo Tumulo, dove siamo nati e siamo morti, ma
|
ora sono volati via
|
Volevamo tanto ammirare l'alba giorno e notte Cantare e sguazzare con il vento Tutto
|
questi cieli freddi.
|
Coro:
|
Dietro quei giorni autunnali, il vento nelle sfere
|
Ruby mente, ho apprezzato i minuti, ma abbiamo confuso la vita, ma abbiamo confuso la vita,
|
ma abbiamo confuso la vita.
|
Torna indietro nel tempo, so di essere volato in paradiso, lì sul filo delle speranze, quelli che sognano
|
eravamo stanchi di dormire, e il cielo piangeva, li sentivo VICINI, ricordavo le LORO parole, saremmo vissuti e
|
tutte le ricompense, ho risvegliato la mia memoria, ancora per l'ennesima volta mi è sembrato strano che
|
il crepuscolo non si spense, NELLE FINESTRE di fronte vidi qualcuno che vagava nell'oscurità,
|
con il potere del femminile sciolto dolcemente nella sfilata delle OMBRE, questo durò per settimane e
|
continuato per anni, l'orologio si chiedeva se congelarsi o scappare, a malapena
|
reggeva l'eternità, tacevo intorno, non c'era niente da dire, credevo nella felicità,
|
Credere nella magia, costruire il tuo nuovo mondo, sui sogni e le confidenze in una pausa
|
l'universo tra le ore imperiture, le lettere covavano sotto la cenere, le passioni ardenti di quelle rivelazioni.
|
Ho visto come l'aria fragile si è congelata, frammenti di cristallo mi hanno tagliato le mani,
|
grattando i vetri dei treni ad alta velocità, ho imparato poesie a memoria nel mio diario
|
sfogliando io, non sono stanco, sono solo diventato attento, ora non avevo la pazienza che
|
Ti crederei con questo tramonto di Bogrov sui dipinti di betulle, le tue utopie
|
favolosi e idilliaci, vecchi album fotografici conservavano la memoria, volevo cantare la sera
|
e svela tutti i segreti al mondo circostante e ai pianeti solitari, abbracciati da questo lillà
|
d'estate le lacrime sono quasi per metà piene di felicità, ma a tavola c'è tutto
|
mi basterebbero solo fiori di raso e un paio per ricordare le nuvole,
|
ma, per ora, salutiamoci, ciao. |