| Sono sopra la mia testa, il fiume che sostiene è diventato una cascata
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| Non mollare, sono dentro troppo in profondità e non riesco a respirare
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| Sotto, tirandomi giù, il lungo braccio del critico patologico
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| E sto divagando, so di non essere l'unico
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| So che non sono l'unico
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| Di nuovo sul recinto
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| I mezzi hanno raggiunto la loro fine
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| Il vento del cambiamento dietro la curva
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| E io sono sul recinto, amico mio
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| Sto vicino al bordo, la faglia di cristallo che brilla di perfezione
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| E mi chiedo perché il vetro sotto i miei piedi tradisca
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| Sto dando vita a un burattino di pretese e negazioni
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| E così inquietante è l'effetto dipinto del suo sorriso
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| Effetto dipinto del suo sorriso
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| Di nuovo sul recinto
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| I mezzi hanno raggiunto i loro fini
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| Il vento del cambiamento dietro la curva
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| Sono sul recinto, mio amico
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| Di nuovo sul recinto
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| Il fantasma con cui faccio amicizia
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| È con me fino alla fine
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| Sono sul recinto, mio amico
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| Sto vagando nel mio campo dei sogni
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| Nubi oscurate mi circondano
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| Sconsiderato ti ho abbandonato
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| Gettando la cautela al vento
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| Il diario dei ricordi morti risuona dentro di me
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| Dissonanza da lontano, così benedetti così maledetti siamo
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| Pagine della mia vita strappate e lanciate in cielo
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| Io e la mia ombra perché, non è mai facile dire addio
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| Scansione prima che credessimo di poter resistere
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| Autunno dopo autunno di cui ci fideremmo ancora una volta
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| L'amore infranto e spezzato, l'illusione ci prende per mano
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| Quando ti abbandonerà, capirai
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| Quando tenevi la rosa in mano
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| E non sei riuscito a capire
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| Ti sei tenuto stretto, le spine ti hanno fatto sanguinare
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| Hai deposto l'amore per morire, appassire davanti ai tuoi occhi
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| I difetti sono tuoi, non della rosa, stupido
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| Sono sopra la mia testa, il fiume che sostiene è diventato una cascata
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| Non lasciarti andare, sono in profondità e non riesco a respirare
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| Sotto, tirandomi giù, il lungo braccio del critico patologico
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| E sto divagando, so di non essere l'unico |