Testi di Franklin's Table - Al Stewart

Franklin's Table - Al Stewart
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Franklin's Table, artista - Al Stewart. Canzone dell'album Down In The Cellar, nel genere Иностранный рок
Data di rilascio: 11.02.2001
Etichetta discografica: Rhino Entertainment Company
Linguaggio delle canzoni: inglese

Franklin's Table

(originale)
Dinner with Ben Franklin on Friday night
The invitation read
Of course I wrote and thanked him
I wouldn’t miss it for the world I said
His table is so well kept
He plays the glass harmonica
And talks of wind and kites
The habits of the court of France
And other strange delights
Of course I’ve heard it all before
On other wintry nights
And yet there is no better wine or conversation
The English call it claret
And clear and red it sits inside my glass
Sent to us from Paris
A greater kindness never came to pass
We’ll drink his health, with the last
He plays the glass harmonica
And talks of wind and kites
Of almanacs and specacles
And other strange delights
Of course I’ve heard it all before
On other wintry nights
And yet there is no better wine or conversation
Time goes by in stories
Wine goes by, dark and young
When it comes my turn here
I’ll be telling one with a purple tongue
The night grows philosophic
I miss a word or two, it must be said
As I hear them talking
I sink a little keeping in my chair
Thanking the fates that brought me here
He plays the glass harmonica
And talks of wind and kites
Of lightening and odometers
And other strange delights
Of course I’ve heard it all before
On other wintry nights
And yet there is no better wine or conversation
(traduzione)
Cena con Ben Franklin il venerdì sera
L'invito letto
Ovviamente l'ho scritto e ringraziato
Non mi mancherebbe per il mondo che ho detto
La sua tavola è così ben tenuta
Suona l'armonica di vetro
E parla di vento e aquiloni
Le abitudini della corte di Francia
E altre strane delizie
Ovviamente ho già sentito tutto prima
Nelle altre notti invernali
Eppure non c'è vino o conversazione migliore
Gli inglesi lo chiamano claret
E chiaro e rosso si trova nel mio bicchiere
Inviato a noi da Parigi
Una maggior gentilezza non è mai avvenuta
Berremo la sua salute, con l'ultimo
Suona l'armonica di vetro
E parla di vento e aquiloni
Di almanacchi e specacles
E altre strane delizie
Ovviamente ho già sentito tutto prima
Nelle altre notti invernali
Eppure non c'è vino o conversazione migliore
Il tempo passa nelle storie
Il vino passa, scuro e giovane
Quando arriva il mio turno qui
Lo dirò con una lingua viola
La notte diventa filosofica
Mi perdo una o due parole, va detto
Mentre li sento parlare
Affondo un po' restando sulla mia sedia
Ringraziando il destino che mi ha portato qui
Suona l'armonica di vetro
E parla di vento e aquiloni
Di alleggerimento e contachilometri
E altre strane delizie
Ovviamente ho già sentito tutto prima
Nelle altre notti invernali
Eppure non c'è vino o conversazione migliore
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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