Ora la candela è nella finestra ed è aperta
|
Guardiamo le fiamme che se la spassano
|
Con ogni raffica e speriamo
|
No deve bruciare
|
Fino al fondo dello stoppino
|
È la fine della quinta e quella merda sta ancora bruciando
|
Stiamo ancora girando ogni tavolo quando è necessario
|
Non sdraiato lì sconfitto
|
No, tiriamo indietro i nostri archi ripetutamente
|
Poi via con le frecce
|
E gli dei e i faraoni
|
Dal profondo dei nostri cuori
|
Veniamo dal fondo del barile
|
Perché il pericolo non conosce limiti
|
E il terrore non rallenterà
|
Ma ora c'è tutto un minimo di bellezza da mostrare
|
Abbiamo sfondato
|
E ci siamo spezzati la schiena accatastando mattoni
|
Non abbiamo mai infranto le nostre promesse
|
Non ne saprai mai solo la metà
|
Siamo irremovibili nel costruire ogni muro e ogni scala in modo robusto
|
E quando il nostro lavoro è finito
|
Quindi chiameremo le nostre azioni degne
|
Nella terra del latte e del miele
|
Siamo troppo timidi per dire che abbiamo sete
|
Facciamo solo un po' di soldi e noi...
|
Compriamo un po' di pietà
|
Non più mio signore
|
Non più mio signore
|
Signore, non tornerò mai indietro
|
Non più mio signore
|
Ora la candela è nella finestra ed è aperta
|
Guardiamo le fiamme che se la spassano
|
Con ogni raffica e speriamo
|
No deve bruciare
|
Fino al fondo dello stoppino
|
È la fine della quinta e quella merda sta ancora bruciando
|
Se accogli ogni violazione
|
Allora ogni vagabondo è un ospite
|
Dai quello che ti prenderebbero
|
Allora ogni furto è un regalo
|
Tieniti troppo stretto a ciò che hai nelle mani o nel petto
|
E il futuro non si aprirà
|
I lettori palmari non possono lavorare a pugni
|
Le ossa rotte sono più forti per la rottura
|
No, il pericolo è nella curva
|
Quelle concessioni che non potrai mai più riprendere
|
Arricciati attorno a un bastone che sei ancora intatto
|
Ma ora piuttosto zoppo
|
Meglio stringere i denti
|
Prepara il cast e lascialo scattare
|
Siamo sempre i primi ad entrare
|
Stiamo correndo quando tocchiamo il suolo
|
Non ce ne andiamo mai presto
|
Fai la guardia agli oggetti smarriti
|
Facciamo solo un po' di soldi e noi...
|
Iniziamo quella lunga passeggiata in città
|
Dove compriamo un po' di pietà
|
Non più mio signore
|
Non più mio signore
|
Signore, non tornerò mai indietro
|
Non più mio signore
|
Quindi non più parlare dei ritorni di fiamma
|
Questa volta rispondiamo
|
Accendi un fiammifero e accendi il passato prima che raggiunga
|
Alzeremo un albero e ci lanceremo
|
Sì, ci spezzeremo delle gambe, le ripareremo
|
E poi toglieremo i calchi
|
Abbiamo avuto le nostre perdite
|
Abbiamo ottenuto le nostre vittorie
|
Ci siamo seduti di fronte a ogni vittima della loro miseria
|
Quel martellare nel nostro petto
|
Era solo un sintomo della nostra simpatia
|
Ci metteremo a riposo
|
Sia con le nostre vincite che con i nostri infortuni
|
Siamo così affamati
|
Abbiamo così sete
|
Andrò a caccia finché non mi farà male
|
E mi fa male...
|
Ed è dolorante
|
fa male...
|
Abbiamo così sete
|
Faremo un po' di soldi e noi...
|
Compreremo un po' di pietà
|
Non più mio signore
|
Non più mio signore
|
Signore, non tornerò mai indietro
|
Non più mio signore
|
Ora la candela è nella finestra ed è aperta
|
Guardiamo le fiamme che se la spassano
|
Con ogni raffica e speriamo
|
No deve bruciare
|
Fino al fondo dello stoppino
|
È la fine della quinta e quella merda sta ancora bruciando |