Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone As Buried Spirits Stir, artista - Fen. Canzone dell'album The Malediction Fields, nel genere
Data di rilascio: 09.04.2009
Etichetta discografica: Aural
Linguaggio delle canzoni: inglese
As Buried Spirits Stir(originale) |
And I watched the sun cross the sky |
A thousand thousand times |
From within this tomb of earth |
Waiting patiently for the sign |
To be called by those who would summon us forth to wander once more |
Under the waning moon across the bleakness of the fens |
Once, many centuries ago, we were kings |
Of an age now forgotten |
Our dominion absolute |
Our realms bound only by black seas and cliffs of ice |
By sword and fire, blood and honour, we exacted our rule |
Commanding the landscape with dread force, bereft of mercy |
Now, we can hear the calling of desperate souls |
Who have stood and watched these ancient fields raped |
Scars run across what once was ours |
Through the dust of ages, rage stirs us to walk once again |
To stride unbound and unfettered under a shroud of twilight |
Our pales eyes surveying the rotten remnants of a once-proud kingdom |
The winds howl, the trees shiver, the harriers scream |
As our deathmarch begins again |
(traduzione) |
E ho guardato il sole attraversare il cielo |
Millemila volte |
Da dentro questa tomba di terra |
Aspettando pazientemente il segno |
Per essere chiamati da coloro che ci inviterebbero a vagare ancora una volta |
Sotto la luna calante attraverso la desolazione delle paludi |
Una volta, molti secoli fa, eravamo re |
Di un'età ormai dimenticata |
Il nostro dominio assoluto |
I nostri regni sono vincolati solo da mari neri e scogliere di ghiaccio |
Con spada e fuoco, sangue e onore, abbiamo espresso la nostra regola |
Comanda il paesaggio con terribile forza, privo di misericordia |
Ora possiamo udire la chiamata di anime disperate |
Che sono rimasti a guardare questi antichi campi violentati |
Le cicatrici attraversano quello che un tempo era nostro |
Attraverso la polvere dei secoli, la rabbia ci spinge a camminare ancora una volta |
Per camminare senza vincoli e senza vincoli sotto un velo del crepuscolo |
I nostri occhi pallidi osservano i resti marci di un regno un tempo orgoglioso |
Il vento ulula, gli alberi tremano, gli albanelle urlano |
Quando la nostra marcia funebre ricomincia |