Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone The gibbet elms, artista - Fen. Canzone dell'album Epoch, nel genere
Data di rilascio: 19.01.2011
Etichetta discografica: Aural
Linguaggio delle canzoni: inglese
The gibbet elms(originale) |
We have stood for centuries |
Sentinels that frame the sky |
We have felt the exhalation |
Of souls passed under us |
We have trembled in the cold winds |
That lash the soils of death |
We have drawn upon the poisoned strength |
Of earth steeped in sorrow |
Our limbs have twitched and quivered |
To the sound of myriad snapping necks |
Our roots remained anchored and unmoved |
To the whispers of ending that clamour within |
All now is silent and still |
Yet resting not are the echoes of the lost |
As twilight descends and the murders wheel to roost |
The fallen rise again like mist |
To drape once more from our arms |
Like the rotting sails of a long-abandoned vessel |
The scars of time have reaved their pain not |
As the land sings its death-song again |
We have stood for centuries |
Sentinels that frame the sky |
We have drawn upon the poisoned strength |
Of earth steeped in sorrow |
A final threnody for a forlorn convoy |
That wanders, lost, in this bleak labyrinth |
Condemned to the aether beyond time |
A memorial pain unyielding that seeps into our souls |
(traduzione) |
Abbiamo resistito per secoli |
Sentinelle che incorniciano il cielo |
Abbiamo sentito l'espirazione |
Di anime passate sotto di noi |
Abbiamo tremato nei venti freddi |
Che frustano il suolo della morte |
Abbiamo attinto alla forza avvelenata |
Di terra intrisa di dolore |
Le nostre membra si sono contratte e hanno tremato |
Al suono di una miriade di colli che si spezzano |
Le nostre radici sono rimaste ancorate e immobili |
Ai sussurri della fine di quel clamore interiore |
Tutto ora è silenzioso e immobile |
Eppure non riposano gli echi dei perduti |
Mentre il crepuscolo scende e gli omicidi volano al posatoio |
I caduti risorgono come nebbia |
Per drappeggiare ancora una volta dalle nostre braccia |
Come le vele marce di una nave abbandonata da tempo |
Le cicatrici del tempo non hanno sollevato il loro dolore |
Mentre la terra canta di nuovo il suo canto di morte |
Abbiamo resistito per secoli |
Sentinelle che incorniciano il cielo |
Abbiamo attinto alla forza avvelenata |
Di terra intrisa di dolore |
Una trenodia finale per un convoglio sconsolato |
Che vaga, perso, in questo desolato labirinto |
Condannato all'etere oltre il tempo |
Un dolore commemorativo inflessibile che si insinua nelle nostre anime |