Testi di IV (Interment) - Fen

IV (Interment) - Fen
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone IV (Interment), artista - Fen. Canzone dell'album Winter, nel genere
Data di rilascio: 09.03.2017
Etichetta discografica: Aural
Linguaggio delle canzoni: inglese

IV (Interment)

(originale)
I descend
I descend again
I closed my eyes and still these vistas rend
The waning sun… it’s light so thin
Sickly, these pale shafts press
At a gruesome fog, an entangling torpor
Stripping the fenland air of pellucidity
Writhing chains of spiritual desolation reach
And beckons a shattered soul back into darkness
As the soils part in welcome
A riven aperture to embrace a sundered spirit
Closing like a withered fist
Around a frond of pale tissue
Weak — so very weak
Cold — frozen to the marrow
Encased by the frost of loathing
I have nothing left to give
Even my flesh presents naught
A cross-stitched tapestry of past failings
Pallid vessel of spiritual exsanguination
Home to the dread-stare of these listless eyes
Each sordid limb a tendril of pain
A beacon of suffering, a spite of torment
Aflame with gangrenous agony
This hemisphere of decrepitude demands extinction
Extinguish me
Yearning for ending
I beg for the embrace of the fens
A final resting place — marked only by a henge of dead trees
The cathedral stands, omniscient
A memorial to all those who walked within these shadows
Unmoved by the toil of the lost
Who sink without markings into the fathomless murk
(traduzione)
scendo
Scendo di nuovo
Ho chiuso gli occhi e ancora questi panorami lacerano
Il sole calante... è così leggero
Malati, questi pallidi alberi premono
In una nebbia raccapricciante, un torpore intricato
Spogliare l'aria della palude di pellucidità
Raggiungono catene contorte di desolazione spirituale
E richiama un'anima distrutta nell'oscurità
Come i suoli si dividono benvenuti
Un'apertura squarciata per abbracciare uno spirito diviso
Si chiude come un pugno appassito
Intorno a una fronda di tessuto pallido
Debole, quindi molto debole
Freddo: congelato fino al midollo
Racchiusa dal gelo del disgusto
Non ho più niente da dare
Anche la mia carne non presenta nulla
Un arazzo a punto croce di fallimenti passati
Vaso pallido del dissanguamento spirituale
Sede dello sguardo spaventoso di questi occhi svogliati
Ogni sordido arto un viticcio di dolore
Faro di sofferenza, malgrado di tormento
In fiamme di un'agonia cancrena
Questo emisfero di decrepitezza richiede l'estinzione
Spegnimi
Desiderio di fine
Chiedo l'abbraccio delle paludi
Un luogo di riposo finale, segnato solo da un'altura di alberi morti
La cattedrale sta in piedi, onnisciente
Un memoriale per tutti coloro che hanno camminato all'interno di queste ombre
Impassibile dalla fatica dei perduti
Che sprofondano senza segni nell'oscurità insondabile
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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