| È un fosso, ok. |
| Ho le scarpe e una coperta
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| La mia testa appoggiata su una pietra
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| Anche se è difficile, è ancora arrotondato con una tasca per il cervello
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| O cosa vale nei corridoi sotto le tegole del tetto
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| Canteremo un'altra ballata avvincente per la nonna
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| Melodia dolce fino a quando non si estende all'orecchio
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| E la birra scorre gratis come consiglio
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| Con una mano stretta che regge il barattolo
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| Una mano stretta che tiene il barattolo
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| Il fango mi incrosta il sottogola, mi riempie i polsini
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| Mentre arrancavo, ora, dal bordo del torrente al lato della strada
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| Man mano che si asciuga, posso sminuzzarlo a poco a poco
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| «Ehi, guarda, ora sono leggera come un'ape»
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| E quelle nuvole grigie non significano nulla per uno come me
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| Anche se le ombre si ergono alte come qualche maestro di scuola colpisce
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| Sulla schiena di un ragazzo tranquillo e ben intenzionato
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| Con le mie braccia intorno al barattolo
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| Le mie braccia si tenevano attorno al barattolo
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| Ed è lento, quindi rallenta l'idea
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| L'avvento di un mondo sensato
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| Si libra e trema come un'ala di colibrì
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| Alla fine di un lungo anno caldo
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| Alla fine di un lungo anno caldo
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| Quindi friggi quella cena, la uccideremo per colazione
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| Mentre spingiamo il tavolo verso il basso e impazziamo
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| Con le gambe alzate, le donne alzate, gli uomini alzati in chiesa
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| Per lo spirito, il pollaio, la pista d'acciaio piegata rap
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| È un fosso, sì, lo so e mi chiedo
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| Che viso luminoso, io di dieci anni, di un ragazzo
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| Ho trovato la strada che non ho mai, non ho mai potuto vedere
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| Con le mie braccia intorno a un barattolo
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| Le mie braccia si tenevano attorno a un barattolo
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| Ed è lento, quindi rallenta l'idea
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| L'avvento di un mondo sensato
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| Si libra e trema come un'ala di colibrì
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| Alla fine di un lungo anno caldo
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| Alla fine di un lungo anno caldo
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| Alla fine di un lungo anno caldo |