| Abbiamo pasticciato troppo ieri sera al bar
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| Abbiamo rifatto il mondo per non cambiare
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| Abbiamo bevuto vino, alcolici in abbondanza
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| Abbiamo brindato alla morte come chiudere un bistrot
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| Abbiamo parlato delle nostre mogli che si lavano il seno
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| Abbiamo bruciato le nostre anime da qualche parte come amici
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| Eravamo lontani da Ostand eppure ridevamo
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| Il ventre di Parigi ci ha resi reali
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| Un odore di Pastis fumava le nostre narici
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| E la sigaretta ha inventato la porcellana per noi
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| Don rutta in giro alla ricerca del suo sangue caldo
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| Avevamo in faccia gli sbirri con le forbici
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| Un chiacchierone ballava sotto il nostro cappello
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| I nostri cuori infarinati si prendevano cura delle trucioli
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| Abbiamo parlato di tutto e cantato come pazzi
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| Pensavamo che la vita fosse piuttosto incasinata
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| Che un tavolo, un bancone, valga la pena finire in fondo alla strada
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| Ma nel cuore della notte il silenzio di un amico
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| È molto più forte della metà del rumore
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| E quando ci siamo lasciati da ubriachi e buon senso
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| Ci siamo presi il cervello come svuotiamo una gorgiera
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| Ci siamo guardati tutti nel profondo del nostro dolore
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| Stare solo come un albero senza tronco
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| Abbiamo pasticciato troppo ieri sera al bar
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| Abbiamo rifatto il mondo per non cambiare
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| Avevamo negli occhi tutti i tesori del mondo
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| Dovresti fare attenzione a non toccare la sonda
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| Abbiamo sbagliato troppo tra Pigalle e Montrouge
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| Siamo irragionevoli quando abbiamo superato l'età
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| Diciamo verità che feriscono le nostre bugie
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| Come se la nostra infanzia indicasse la disoccupazione
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| Abbiamo pasticciato troppo ieri sera al bar
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| Ma sono sicuro che domani ci torneremo |