| Non voglio vivere con questa sensazione più a lungo del necessario
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| Ma non voglio nemmeno che tu te ne vada
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| Quindi parlo di te tutto il tempo
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| Compreso l'ultimo giorno in cui eri vivo
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| E appendo le tue foto in giro per casa
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| Per farmi sorprendere e piangere
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| Tutti quelli che ci conoscevano sembrano preoccupati
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| Ma se lo sapessero quando mi sei passato per la mente
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| Sono pieno dell'amore che ha illuminato la nostra casa per tutti quegli anni
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| E ha fatto questo bambino danzante che dilania i giorni
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| Con una brillantezza avresti approfondito e cantato insieme
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| Ma ora stai dormendo fuori in cortile
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| Cosa sto dicendo?
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| Nessuno sta dormendo
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| Non hai più nemmeno un cadavere
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| È stato portato via
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| Sono andato e ho scritto un assegno
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| E ho una scatola di cartone piena delle tue ceneri
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| E un piccolo sacchetto di plastica con la tua collana
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| E sono tornato a casa davvero da solo
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| Immagino di non averti seppellito abbastanza in profondità
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| Quando ho versato le tue ceneri sotto i tre amamelide
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| Che hai piantato nel cortile alcuni anni fa in un triangolo per noi
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| Dove io e il bambino ci stavamo rotolando nell'erba l'altro giorno
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| E ho visto veri pezzi delle tue ossa
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| Sbiancato e stagionato, non cancellabile
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| Sei ancora là fuori negli sconvolgimenti primaverili
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| Uscendo da terra nell'aria
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| È proprio quel frammento del tuo dito
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| Che una volta mi accarezzò non molto tempo fa?
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| Lo sento ancora
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| E quell'altro frammento è un pezzo del tuo cranio
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| Che una volta conteneva il cervello selvaggio che traboccava di amore?
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| Sconosciuto e andato
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| E ora rimangono solo schegge:
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| Terra
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| Un altro posto in cui ho versato le tue ceneri
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| Era su una sedia in cima a una montagna puntata verso il tramonto
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| Ci sono tornato la scorsa settimana dopo che è trascorso un anno
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| E ho notato i pezzi delle tue ossa che non sono stati spazzati via
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| Sono indistinguibili dagli altri pezzi di ossa di animali
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| Portato lì da coyote, avvoltoi e divinità
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| Contro la mia volontà ho sentito un po' di conforto insinuarsi
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| Ma sono sdraiato lì sul muschio
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| Compost e memoria:
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| Non c'è nient'altro
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| Riesco a sentire i lupi nella sala del trono cantare:
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| «Deporrò le mie ossa tra le rocce e le radici»
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| Di notte mi siedo e mi immagino rannicchiato sotto
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| Dieci piedi d'acqua sul fondo del lago
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| Ho immaginato una trota che mi urta contro nella bassa luce diminuita
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| Trattenendo il respiro cercando di essere un macigno
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| Eroding, per unirsi a te nel rimescolarsi con un background
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| Di fango agitato che si unisce nell'oscurità
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| Ma per tornare indietro alla questione solo
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| Eterno e muto che non diventa una cosa
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| Forma abdicativa |