| Prima dell'alba, di solito c'è silenzio da parte sua
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| L'ottavo reggimento cosacco tremava sotto il velo della nebbia
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| E per tutta la notte il mio gelo mimetizza il mio soprabito con un olmo caduto
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| Invierò questa lettera mio malgrado
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| Lo so: "nome e indirizzo sconosciuti"
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| Finché il postino della zucca non capirà
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| Chi lo sta aspettando dal fronte, che buone notizie
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| E solo perché tu sappia, questo nella foto è un paesaggio apparentemente addomesticato della Galizia
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| Ma non c'è pace, tutto brucia su di noi
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| Il fotografo è l'unico risparmiatore di proiettili
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| Oberst spreca come piombo pazzo
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| Il fotografo scatta a malapena dall'argine
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| Sulla prossima Vistola, i soldati si rimpicciolirono
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| E tutti abbiamo pensieri, lontani
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| Al tramonto, di solito è dispiaciuta
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| Pianse l'adjinokaja come una gru ferita
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| Ma diventa mite quando scuote la sua vodka, "su bianco"
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| Sotto il mio cappello, i leoni vagano
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| Nel mio sogno stai lavorando a maglia una sciarpa bianca in maschera
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| Tutta la confusione è finita
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| Quando ti abbraccio da dietro, come un violoncello
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| E solo perché tu lo sappia, la luna è nel filo
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| Suona le campane della sera della Galizia
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| E non lasciare che questo prenda il paradiso per il male
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| Ma tu sei l'unica cosa per cui prego
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| Ci penserò io, non preoccuparti
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| Se fossi morto, sarei potuto morire cento volte
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| Mentre la Vistola scorre, all'indietro, senza significato
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| E le greggi si stanno bagnando, Lontano |