Piuttosto, amico mio! |
Senti il clacson
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E il fischio della primavera chiama?
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Il richiamo dei cacciatori - andiamo presto
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Tra aceri e giovani querce.
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Caccia nei campi, segnale del re,
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La tua circonferenza è affidabile?
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La mano dell'elettore, bianca come la neve,
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Comprime le redini in modo elastico.
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Tra faggi e tigli più veloci dei pesci
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Una banda violenta passa di lì.
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Sbrigati! |
- si sente una chiamata
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Attraverso le ventose distese di maggio.
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La strada suona, il rossore se ne va
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Il rossore porpora dell'oriente.
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La mano dell'elettore si toglie dal tempio
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Ricciolo delicatamente disfatto.
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E nel fondo delle ceste c'è abbondanza di vino
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E l'altra beatitudine è nascosta.
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Casa di caccia, accoglienza calorosa
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Incontra l'elettore con il suo seguito.
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I fagiani nel vino sibilano sul fuoco,
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Ridendo Marie Louise
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L'elettore fa un cenno al movimento
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E le piume sul cappello del marchese.
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O mucchio di passioni, o tesoro di notizie -
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Politica, guerre, tradimento!
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La mano dell'elettore, posando il bicchiere,
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Si trova sulle ginocchia di qualcuno.
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Servizio da tavola sassone, marchese
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Le ciglia si alzano timidamente,
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La mano dell'elettore è pericolosamente vicina
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E presto raggiungerà il limite.
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Il camino brucia, il gelsomino è inebriante,
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La nota di violino incanta.
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Una sillaba fa rima sotto il focoso grog
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E la caccia è completamente dimenticata.
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Tra le languide candele del giglio delle spalle,
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Guanti e cappello del marchese,
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Mano dell'elettore, baffi di Batman
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E la gamba di Marie Louise.
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Ma dov'è questo maggio? |
Lasciato il bordo
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Uno stormo che è volato a sud
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Il cortile si aprì, la porcellana si ruppe.
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Oh, dove sei, tempo d'oro!
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La primavera è passata, splende dalla finestra
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E il grog cotto si raffredda...
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La mano dell'elettore, ahimè, è lontana
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E Dio sa cosa sta facendo ora. |