| c'è un'auto parcheggiata dove inizia l'isolato
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| e ci sono persone che cantano lodi
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| dire che è tutto merito suo
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| e c'è un uccello appollaiato su un filo bagnato sfilacciato
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| e la sua voce canta per un amante
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| ma è coperto dal coro di voci
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| arrivando ben oltre le travi
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| con devozione svolgono questi sacri compiti
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| si segnano e offrono i loro libretti degli assegni
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| una leggera sofferenza non è troppo da chiedere
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| inoltre stiamo tutti facendo soldi
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| e siamo tutti fottutamente soli
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| e non sappiamo cosa stiamo facendo
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| forse solo comprandoci un po' di speranza
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| perché sappiamo di essere soli
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| sì, solitario questo è certo
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| e i più grandi stanno tossendo
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| e i più grandi muoiono
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| forse stiamo tutti morendo
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| oltrepasso un cimitero mentre vado al lavoro
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| oggi ho visto due dozzine di rose bianche
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| su un nuovo cumulo di sporcizia
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| e mi sono chiesto dell'occupante
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| quando l'oscurità finalmente lo inghiottì, era calmo e contento
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| o stava sudando in una lotta per continuare a respirare,
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| strappando le lenzuola che vestivano il suo letto
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| gridando ad alta voce che qualcuno lo aiuti
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| e crollando sulla schiena tutto pallido e morto
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| forse sono io che sono così instabile
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| sempre ossessionato dalla fine
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| perché non posso lasciare che ciò che succede?
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| e goditi il tempo che trascorro
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| oh come vorrei che fosse così facile
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| ma quando non ha senso fare nulla, può creare un po' di confusione
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| perché è che continuo ad andare avanti?
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| perché continuiamo ad andare avanti? |