Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Like Blood Does, artista - Cymbals Eat Guitars. Canzone dell'album Why There Are Mountains, nel genere Иностранный рок
Data di rilascio: 24.10.2009
Etichetta discografica: Sinderlyn
Linguaggio delle canzoni: inglese
Like Blood Does(originale) |
Nightly, empty, luminous ballrooms roll back in your skull |
I resigned myself to all the disappearance |
I was sure the cops would come calling |
Some sick shivering morning |
I live in Newark now where cars speed away |
And weekend freebasers bury their stems |
In shaded groves and muted clearings |
In Philadelphia, we didn’t know |
Clammy hands and beaming thresholds |
And I’m visited by naked reality |
In the higher gloss of the cars that cut in front of me |
And depression is nothing compared to what’s in store for them |
Having hitched across America |
Like an itinerant laborer |
Or a serial killer on pulsing arterials |
I numbly recline |
In a filthy slicked lawn chair |
As our garage yawns behind me with tunnels |
The pinkest sky I’d ever seen |
Still pocked with dirigibles |
And flying machines that opened up |
I thought it’d begun hailing but amethyst and glass |
Were raining down from an unmarked aircraft |
Covering the cooling tar totally |
In manufactured street sheen |
I’ve been finding clipped-off Parliaments everywhere lately |
I take it as a sign that you’re around |
See Jane passed away |
For the first time in June |
And the last time last night in the Warren |
As a warm, round, mournful sound |
Flooded my room |
Like blood does from the faucets of pitch-black bathrooms during adolescent |
summoning rituals |
(traduzione) |
Sale da ballo notturne, vuote e luminose ti tornano nel cranio |
Mi sono rassegnato a tutta la scomparsa |
Ero sicuro che sarebbero venuti a chiamare i poliziotti |
Una mattinata malata da brividi |
Vivo a Newark ora dove le auto sfrecciano |
E i freebasers del fine settimana seppelliscono i loro steli |
In boschetti ombreggiati e radure silenziose |
A Filadelfia, non lo sapevamo |
Mani appiccicose e soglie raggianti |
E sono visitato dalla nuda realtà |
Nella lucentezza più alta delle macchine che tagliano davanti a me |
E la depressione non è nulla in confronto a ciò che li attende |
Dopo aver fatto l'autostop in tutta l'America |
Come un manovale ambulante |
O un serial killer su arterie pulsanti |
Mi adagio intorpidito |
Su una sedia da giardino sporca e liscia |
Mentre il nostro garage sbadiglia dietro di me con i tunnel |
Il cielo più rosa che avessi mai visto |
Ancora pieno di dirigibili |
E macchine volanti che si sono aperte |
Pensavo che avesse iniziato a grandinare, ma ametista e vetro |
Stavano piovendo da un aereo non contrassegnato |
Coprendo completamente il catrame di raffreddamento |
Nella lucentezza della strada fabbricata |
Ultimamente ho trovato parlamenti tagliati dappertutto |
Lo prendo come un segno che ci sei |
Vedi Jane è morta |
Per la prima volta a giugno |
E l'ultima volta ieri sera nel labirinto |
Come un suono caldo, rotondo, lugubre |
Ha allagato la mia stanza |
Come fa il sangue dai rubinetti dei bagni neri come la pece durante l'adolescenza |
rituali di evocazione |