| Abbiamo scaricato dalla matematica, non ci siamo più, ciao!
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| Volodya ed io abbiamo 13 anni e maggio è per strada, banzai!
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| E questa città è davanti a noi, come un grande Luna Park,
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| E noi saltellando qui innocenti, come due Giovanna d'Arco,
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| Sul lato soleggiato di Nevsky.
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| Ha piovuto per quattro giorni e oggi fa caldo, evviva!
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| E il poliziotto all'incrocio ha un aspetto umano, vivat!
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| E le signorine, ieri guardando il mondo dalle finestre,
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| Oggi svolazzano come farfalle che hanno lasciato il bozzolo,
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| Sul lato soleggiato di Nevsky.
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| Questa città sta morendo, ma non ci accorgiamo delle rovine.
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| E nuotiamo nel suo ruscello passando davanti a palazzi e vetrine.
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| E, in assenza di alcol nel sangue,
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| Vogliamo cantare così tanto, abbiamo così tanto amore
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| Sul lato soleggiato di Nevsky.
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| Volodya e io non abbiamo un centesimo, ma abbiamo ancora mezza giornata, stronzate!
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| Perché abbiamo bisogno di queste stronzate? |
| Tranne che sulla metropolitana-citro!
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| Inoltre, abbiamo a lungo avuto il talento
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| Spara soda ai passanti in due minuti
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| Sul lato soleggiato di Nevsky.
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| Lascia che il mondo intero vada in fondo, non ce ne frega niente, siamo a galla.
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| E ci porta, come patatine, dalla Fontanka alla Neva.
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| E qualcosa dentro, che non mi è ancora chiaro con certezza,
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| Ci fa ballare e abbracciare queste pietre
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| Sul lato soleggiato di Nevsky. |