Traduzione del testo della canzone Bienvenido al secadero - Marea
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi leggere il testo della canzone Bienvenido al secadero , di - Marea. Canzone dall'album En mi hambre mando yo, nel genere Иностранный рок Data di rilascio: 22.09.2011 Etichetta discografica: Warner Music Spain Lingua della canzone: spagnolo
Bienvenido al secadero
(originale)
Agua que reconcome, desgasta y taladra
No mojará mi posada sin luz
Que aquí me atrevo a enjaularla y decirle de todo
Y se me enamora
Vuelve cuando me encuentro salvando los muebles
Para apilarlos y darles de arder
Para que ría y se haga de día sin amanecer
Sabe que la convido a comerse las llaves
Del purgatorio de mi naufragar
Que no conozco yesaire tan fino que luzca mi carraspera
Y temple mi torpe envite de acero caliente
Para joder con las patas de atrás
Y dar la vuelta y buscar la reyerta en otro trashumar
Bienvenido al secadero, ven a ver el desconcierto
Que tocan a muerto los kinkis besando con saña, los poligoneros
Los faquires que se acuestan junto a mí
Y apuntalan, escupiendo al viento, mis entrañas de viejo
Saca pa' los mosquitos el clavo y la albahaca
Que una ambrosía por fin sacaré
De mis recuerdos infectos en donde no flotan las carabelas
Llenas de redileo, trasquile y cadenas
Pero este sauce quiere sonreír
Y en adelante le queda el desplante para resistir
(traduzione)
Acqua che mangia, indossa e trapani
Non bagna la mia locanda senza luce
Che qui oso metterla in gabbia e raccontarle tutto
e mi innamoro
Torna quando salverò i mobili
Per impilarli e dar loro fuoco
In modo che rida e diventi giorno senza alba
Sa che l'ho invitata a mangiare le chiavi
Dal purgatorio del mio naufragio
Che non conosco il gesso così fine da sembrare la mia gola graffiante
E tempra la mia goffa spinta di acciaio caldo
Fottere con le gambe da dietro
E girati e cerca la rissa in un altro girovagare
Benvenuto nell'essiccatore, vieni a vedere lo smarrimento
Che i kinki tocchino i morti che si baciano ferocemente, i poligoneros
I fachiri che giacciono accanto a me
E sorreggono, sputando al vento, le mie antiche viscere
Eliminate i chiodi di garofano e il basilico per le zanzare
Che un'ambrosia che finalmente tirerò fuori
Dei miei ricordi infetti dove le caravelle non galleggiano