Testi di Como los trileros - Marea

Como los trileros - Marea
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Como los trileros, artista - Marea. Canzone dell'album Coces al Aire 1997-2007, nel genere Иностранный рок
Data di rilascio: 03.12.2007
Etichetta discografica: Warner Music Spain
Linguaggio delle canzoni: spagnolo

Como los trileros

(originale)
Debajo de mi mesa sudan los manteles
Si me echan las cortinas rompo los rieles
Y sube un martinete por las escaleras
Más fino que el coral para que tú me quieras
Y mientras tanto se va anegando el día
Resuena el fuelle con la mirá perdía
Y pongo el cazo para achicar porquería
Si voy cuesta arriba, tú me agarras
Y otra vez le meto mano al suelo
Con saliva en los dedos, como los trileros
Y me llevas a coger chatarra
De ésa que hay tirada por tus sueños
Con un ojo en la espalda, como los trileros
Si el cielo me ata corto, ladran los cuquéeles
Culeo, me encabrito, rompo los reteles
Y tápiame la playa y cemento a la arena
Si mi buenaventura nunca fue tan buena
Y los sudores afilando alicates
Pal calorcillo, que no hay quien lo desate
Y apaño miga sin que la vida me mate
Si voy cuesta arriba, tú me agarras
Y otra vez le meto mano al suelo
Con saliva en los dedos, como los trileros
Y me llevas a coger chatarra
De ésa que hay tirada por tus sueños
Con un ojo en la espalda, como los trileros
Y esconde la sorna, el manró y los jurdeles
Si vienen los payos, los picos, las leyes
Cucharas que nos guardan en la extraíble
Respeta a tus batos y nunca les bailes
El agua a otras manos
Ni bebas los mares por nadie
Que la sangre te quiera beber
Por nosotros no muere un debel
Que no han de corrernos randando sus peras
Y su puta madre que aguante las velas
Que mueran costaleros que quieran coger
Nuestros pies de madrea
Que abrazan las brasas sin nadie que vea
Que el día está herido y la noche cojea
Y jalea, que les duele vernos recoger
La alegría en puñados de a diez
Y con ella saciar el puchero
Que el ruido de tripas es un sonajero
Y en cueros, se adormece como un churumbel
El amor verdadero
Que no le hace falta deshojar claveles
Ni billetes gordos, ni lucir laureles
¡qué vuelen!, que nos dejen en paz recoger
La alegría en puñados de a diez
---Que no queremos ser tanto
Queremos vivir en nuestra tierra
Agrietada de manantiales cristalino
Andar un poco más lejos que las fronteras
Por la sublime añoranza del regreso
Que no queremos ser tanto
Queremos ser un poco de sol y un poco de noche
Queremos ser viento y calma
Tormenta, lluvia y olor de tierra mojada.---(Manolillo Chinato)
(traduzione)
Sotto il mio tavolo sudano le tovaglie
Se mi tirano addosso le tende, rompo i binari
E accompagna un battipalo su per le scale
più fine del corallo perché tu mi ami
E intanto il giorno sta annegando
Il mantice risuona con la vista perduta
E ho messo il secchio per ridurre le schifezze
Se vado in salita, mi prendi
E di nuovo ho messo la mano a terra
Con la saliva sulle dita, come i bossoli
E tu mi porti a prendere spazzatura
Di quello che viene lanciato dai tuoi sogni
Con un occhio dietro, come i boss
Se il cielo mi stringe, i cuquéel abbaiano
Vado in giro, mi arrabbio, rompo le barriere
E coprire la spiaggia e cementare la sabbia
Se la mia fortuna non fosse mai stata così buona
E le pinze per affilare i sudore
Calore amico, che non c'è nessuno che lo sleghi
E gestisco le briciole senza che la vita mi uccida
Se vado in salita, mi prendi
E di nuovo ho messo la mano a terra
Con la saliva sulle dita, come i bossoli
E tu mi porti a prendere spazzatura
Di quello che viene lanciato dai tuoi sogni
Con un occhio dietro, come i boss
E nasconde il sarcasmo, il manró e i jurdele
Se arrivano i guadagni, i picchi, le leggi
Cucchiai che ci tengono nel removibile
Rispetta i tuoi batos e non ballare mai con loro
L'acqua ad altre mani
Non bere i mari per nessuno
Che il sangue ti vuole bere
Per noi un debole non muore
Che non dovrebbero scappare da noi sbraitando le loro pere
E la sua fottuta madre tiene le candele
Lascia morire costaleros che vogliono prendere
I nostri piedi di madre
Che abbracciano le braci senza nessuno da vedere
Che il giorno è ferito e la notte zoppica
E gelatina, fa male vederci riprendere
La gioia in manciate di dieci
E con esso spegnere la pentola
Quel rombo di pancia è un sonaglio
E in pelle, si addormenta come un churumbel
Il vero amore
Che non hai bisogno di spogliare i garofani
Né banconote grasse, né allori
lasciali volare!, lasciaci in pace a raccogliere
La gioia in manciate di dieci
---Che non vogliamo essere così tanto
Vogliamo vivere nella nostra terra
Incrinato da sorgenti cristalline
Vai un po' oltre i confini
Per il sublime desiderio del ritorno
Che non vogliamo essere così tanto
Vogliamo essere un po' di sole e un po' di notte
Vogliamo essere vento e calma
Tempesta, pioggia e odore di terra bagnata.---(Manolillo Chinato)
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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