| Occhiali appannati, e il tempo è sabbia, e l'insonnia preme le arterie
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| Il cielo non vola e le emozioni ora sono come il ghiaccio e sono ancora più perse
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| Rimarremo nelle canzoni, nei libri, ma difficilmente ci accontenteremo
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| Ebbene, almeno in un cuore, altrimenti si ammasserà lì in un attimo
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| (La solitudine è un dono) La solitudine è un dono
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| Le falene non sono attratte dalla luce, ma dalla sua purezza.
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| E, onestamente, non so perché, ma darei sicuramente tutto
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| Per vedere il sole almeno un'altra volta
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| E anche in te non ho mai visto proporzioni così perfette
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| E gocciolamento, gocce di sangue dalle labbra morsicate
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| E così, come giuramento, tranne che, ahimè, non abbiamo niente qui
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| E cerchiamo noi stessi nelle canzoni e nei libri,
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| Ma mentiamo a noi stessi sull'albero della vita, ma tutto questo è un tiglio, e
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| Migliaia di parole, milioni di cuori sono stanchi di battere
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| E, semmai, anneghiamo come bambini, le labbra e le facce mentono ancora
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| E indossano anche maschere, e per noi una croce insopportabile
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| Qui tutti sono derisi ovunque
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| Di nuovo ubriaco, di nuovo a piedi dal centro alla casa
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| Come una catena alle catene legate a quelle sbarre
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| E la città notturna è stregata dall'abominio
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| E sto ancora cercando qualcuno lì per qualche motivo, non so chi, ma il percorso è destinato
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| Chiamato di nuovo la notte precedente, ed è occupato,
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| Ma la vita precedente (Vita precedente) e non ci sono nuove emozioni
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| E lasciando la mia vita per sempre, ti prego, spegni il sole
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| Sono invecchiato, probabilmente, anche dal whisky
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| Incapace di ripristinare i nervi stanchi |