| Mi hanno chiamato Margherita il giorno in cui sono nata
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| Il giorno in cui morii i soldati mi chiamarono H21
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| Nei circhi e nei palazzi, ho portato cento nomi
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| Dalla Belle dell'Epoque all'occhio del ciclone
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| Ma se qualcuno me lo chiede, mi sono dato il nome del sole
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| Ero un insegnante quando ero giovane
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| Ma sono scappato di casa
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| Alle Indie Orientali e al caldo sole caldo
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| Sposare un uomo che non conoscevo
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| Mi ha chiamato Lady McCleod
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| Ma i tempi non lo permettevano
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| Le mie lamentele riguardo al bere lo hanno trascinato giù
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| Così in pace danzante ho trovato
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| Mi hanno chiamato turista quando ho iniziato a ballare
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| Dilettante e cortigiana quando sono arrivata in Francia
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| Sui palchi, nei salotti, ho tenuto a freno la lingua
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| Non sono mai stato di proprietà di nessun uomo né conosciuto da nessuno
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| E se qualcuno me lo chiede, mi sono dato il nome del sole
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| Non mi è mai importato molto della loro guerra
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| Avevo già visto uomini combattere prima
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| Ho visto la malattia nel loro spirito di corpo
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| Non ballerei più per loro
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| Sono venuti per portarmi via
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| Dall'Hotel Champs Elysée
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| Ho detto ai soldati che non avevo niente da dire
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| Non avrebbero comunque ascoltato
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| Erano morti troppi uomini e qualcuno doveva pagare
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| Hanno fissato una data per il mio giorno di morte
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| Ma mentre mi trovavo in quel campo di sterminio, rifiutando una benda
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| Fissare i soldati e l'odio del mondo
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| Ho sentito il calore del sole malese e ho sorriso per tutti loro
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| Pensavano tutti di avere la meglio su di me
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| Ma nessuno di loro potrebbe dire come mi chiamassero
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| Poco prima che arrivasse l'oscurità
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| Ho sussurrato il mio vero nome
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| Sono Mata Hari, l'occhio del giorno
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| Nelle celle il mio corpo giaceva non reclamato
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| Se qualcuno me lo chiede, mi sono dato il nome del sole |