| 26 giugno, oggi segna dodici mesi
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| Il giorno in cui muore l'unico figlio del signor Julio
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| Con un solo colpo il ragazzo di undici anni è morto
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| Per essersi rifiutato di rubare a un delinquente lo sanno tutti
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| Da allora tutti i reclami vengono ignorati
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| Nessuno ha visto niente, nessuno sa niente, nessuno qui fa niente
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| E sotto il cuscino 'e Julio' c'è il conto 'e la ricarica
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| E giuro che stasera il debito sarà riscosso
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| Mentre si cammina, ricaricare la caserina
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| Come previsto, vedi il figlio di puttana dopo quattro angoli
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| Cammina lentamente, i quattro davanti a lui si fermano
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| E vede a malapena la sua faccia, Julio, Julio in faccia...
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| 26 giugno, oggi segna dodici mesi
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| Il giorno in cui muore l'assassino del figlio di un uomo
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| Sarà rinchiuso in attesa della sentenza
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| Finché un libretto degli assegni non potrà provare la tua innocenza
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| Dimmi come perdonare un figlio di puttana
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| Che una persona cara ti uccida senza motivo, indotto da un vizio
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| Questo inno è dedicato agli esseri umani
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| Rinchiuso e ucciso prima di un processo
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| Ed ecco una canzone da cantare per ogni uomo dentro
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| Se può sentirti cantare, è una porta aperta
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| Non c'è un uomo ricco lì che non potrebbe pagare a modo suo
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| E compra la libertà che è un prezzo alto per i poveri
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| Dimmi come lo so, un figlio di puttana può essere perdonato
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| Che uccidi una persona cara e un proiettile lo conficchi nel suo cranio
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| Se solo la violenza genera altra violenza
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| È ovvio che le ingiustizie provocano anche azioni ingiuste
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| Questo è un inno dedicato a quei fratelli imbarcati
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| Per quella giustizia che poi hanno preso per mano
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| Governatori, cosa fareste?
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| Se chi uccide un figlio a sangue freddo è ancora libero?
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| La vita è vendetta, amico
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| Anche se muori in prigione di conseguenza
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| In attesa di processo e sentenza, capisci?
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| La negligenza del corpo penitenziario
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| Che non si rigenera, ma genera più morti nel quartiere
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| Ebbene, solo quello del vicinato è ospite di quell'inferno
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| Mentre gli spacciatori di droga colletti bianchi governano questi governi
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| Sì, solo quello del vicinato, ovviamente, l'eterno oppresso
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| Mentre i corvi dal collo bianco dei narcos distribuiscono il maiale
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| Se mi chiedi il motivo di questa canzone
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| Ispirato dai diritti umani in carcere
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| Vi dirò che non è per creare polemiche o liti
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| È solo la voce di un popolo che nessuno ascolta
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| E nel caso un giorno ho visto colui che ha ucciso mio fratello
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| E nelle mie mani ci sarebbe un'arma di quelle armi che rifiuto così tanto
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| Posso cantare questo inno a me stesso
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| Quando mi mettono gli anelli d'acciaio sulle braccia
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| Ed ecco una canzone da cantare per ogni uomo dentro
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| Se può sentirti cantare, è una porta aperta
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| Non c'è un uomo ricco lì che non potrebbe pagare a modo suo
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| E compra la libertà che è un prezzo alto per i poveri
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| Questa non è polemica, questa è una chiamata
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| Dal silenzio allo Stato
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| Per passare una giornata con quelli rinchiusi
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| Con chi ha ignorato e rubato
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| Voce e voto, vita, sogni, speranze, meno opportunità
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| Di sincero cambiamento, sicurezza dietro le sbarre, proiettili, odio, morte
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| A meno che il denaro invece della giustizia non dia loro la libertà |