| Il Mississippi si gonfia lo so
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| Linea sempre tracciata verso un'altra volta
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| Alle sirene di Chicago
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| O l'inquietante bagliore di Memphis
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| Non proprio perché sei stato scelto così
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| Ma negli scarichi attiriamo per affogare
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| È una piccola città, quindi il tuo istinto ti ha spinto ad andare
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| E rifletti su cose che ora conosci
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| Come ha detto Cindy «sembra tutto uguale»
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| Incorporato in modelli che non noti
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| Le caratteristiche sfocate
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| È un peccato
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| La torcia cade nella direzione in cui sei diretto
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| Ma sapevi che non c'è niente da guadagnare
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| Nessuna misura di luce tra i ciechi, immobilizzati e giusti
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| È stato dolore
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| Quindi hai puntato il raggio nella direzione di qualsiasi luogo
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| E anche se l'urbanità non era esente da difetti
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| Hai trovato il tempo e lo spazio di cui avresti bisogno per affilare i tuoi artigli
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| E affina la vista sugli scheletri su cui si basano tutte le tue piccole interazioni
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| proseguire
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| Quelli che sono visibili e non
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| Metafisico e caldo
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| L'anatomia di tutto
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| Quindi, quando sono arrivato nella tua città, era estate
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| È stato carino e siamo andati in giro perché avevamo tempo
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| Hai fatto commenti su tutti i luoghi che non vedevi da secoli
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| Scollegato dalle linee metropolitane
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| E sulle porte chiuse delle caserme dei vigili del fuoco
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| Testimonianza dello spostamento forzato
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| Mi ha scioccato così per vederlo da terra
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| Quello che sembrava così funzionale da grandi altezze guardando in basso
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| Ma le città osservate dagli aerei
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| Ad un certo punto, in modo ingannevole, tutti iniziano a sembrare uguali
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| Ti distrai dalla luce sotto le nuvole
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| Sembra che splenda per tutta la notte, lo sai
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| E come sembra così illuminato a qualche riga
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| Senti la luminosità così limitata
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| Brillano solo i grattacieli
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| Gli edifici più alti definiscono
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| Nelle lettere ora ti chiedi
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| Le luci sotto le quali vivi
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| E i punti panoramici in cui non ti sei ancora imbattuto
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| Sogni i trasporti, le infrastrutture, le stazioni degli autobus
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| Negli isolati tra i negozi le luci si accendono e si spengono e si accendono
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| E anche la mia immaginazione percorre quelle strade
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| Pensando ai luoghi e alle persone che incontriamo
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| E conversazioni con estranei sui sedili dell'autobus
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| Come te e Arthur il 28
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| I 45 svaniscono alla vista del giorno
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| Dicendo «Oh è magico e freddo
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| Il luogo in cui città e paesaggi stellari si scontrano»
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| Penso alle persone vive e sveglie sul lato ripido di Magnolia
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| Le lampade del soggiorno e i fari delle auto sono come lucciole nel
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| cielo notturno |