| Non è stata una mia scelta legarci
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| Non siamo amanti, dopotutto
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| E anche se persisto nell'attaccare
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| Capirò se dovresti cadere
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| Possiamo restare finché non siamo marci
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| Almeno non siamo mai soli
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| Certo, sei tu che sei più gravato
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| dovresti lasciarti andare...
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| Riesci a vedere? |
| Hanno fatto di me un mostro...
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| Mi hanno appeso per le orecchie a un albero per spaventare i brividi e i ladri
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| Dell'albero, vista ora ostruita da me
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| Un occhio buono lasciato ora a metà della terra è tutto ciò che vede
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| (Se l'estate dovesse portare un tempesta che ti squarcia le membra e si ramifica e mi impossessa
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| libero con il mio ancora acceso, saprò che è stata colpa mia.)
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| io, responsabile della tua sofferenza; |
| anche se non hai fatto di male
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| Le tue braccia mozzate pendono dalla mia cartilagine perché non posso lasciarti andare
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| Stai oscillando dalle mie orecchie e ora sono l'albero sospeso
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| Ti lascerò lì per anni, finché il senso di colpa un giorno non mi lascerà
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| Riesci a vedere molto più chiaramente senza di me?
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| Il sole tramonta due volte più luminoso?
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| L'aria ha un sapore due volte più dolce?
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| Riesci a vedere in lontananza, sei membra?
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| La vista ti fa star male o ti piace?
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| Ti manco mai?
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| Testa bassa, occhi lenti
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| Muoviti, non alzare lo sguardo
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| Di città in città, non trovando nessuno come me tra l'umanità
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| La forma in cui mi trovo, nessuno mi vorrebbe
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| Non che qualcuno dovrebbe...
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| (Ci crederesti che ho creato una foresta con me stesso? Ho usato l'ultima parte della mia volontà per
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| trascina questo corpo nel deserto per piantare questi piedi.)
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| Quando pioveva, altre migliaia crescevano proprio come me
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| Il tutto adornato con esempi di cosa non essere, per spaventare i brividi e
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| i ladri |