| La notte con un occhio solo, ma graziosa, riempì il tramonto,
|
| Tira la zuppa di lepre di nonno Mazai,
|
| Stendendo la figlia completamente incazzata sul pavimento dal fornello panciuto,
|
| Dopo aver fissato un fucile sul sentiero, striscio fuori.
|
| Vagherò per la palude, controllerò i posti dei funghi,
|
| Lascerò che la mia anima si crogioli nelle stelle,
|
| Sì, in tutta coscienza, dobbiamo riparare la tomba del poliziotto,
|
| Che in primavera mi ha spaventato con un colpo in aria.
|
| Cinghiali e orsi scorrazzano nel giardino della fattoria statale,
|
| Il gufo porta il suo canto del cigno,
|
| Vedendomi in silenzio, sa, bastardo, quando, mai, cadrò,
|
| Ebbene sì, non ho fretta, è più interessante con lui per ora.
|
| In questi cieli so quante lune si contano,
|
| Molto tempo fa ho messo la mia capanna sul bordo,
|
| Mi sono trattato come un fottuto stregone
|
| Trasformato in merda, ma non so come tornare indietro.
|
| Qui mi siedo, fumo e torno indietro,
|
| Incoraggiato-soddisfatto con un sorso di chiaro di luna,
|
| Sì, darò un'occhiata all'autostrada, i raccoglitori di funghi ci vanno la mattina,
|
| All'improvviso, e gli stivali grandi hanno altre due cartucce.
|
| Guai con gli stivali, dalla primavera è completamente consumato,
|
| Se l'avessero rimosso loro stessi, non li avrei distrutti invano. |