| Il mondo ha un sapore piccante
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| Quando lo tieni così stretto
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| Colore, parola, movimento hanno dato il biglietto per l'universo
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| Per il mondo dell'autorealizzazione, niente complessi
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| Senza contorno, abbiamo un'eterna mancanza di un piano
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| E anche se conosciamo l'obiettivo, corriamo nell'oscurità
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| Brilliamo, a volte per un attimo come un fiammifero, un lampo
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| Fuoco, calore, pace e un mistero eterno
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| Conosciamo la strada, ma ne siamo sicuri?
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| Sappiamo, capiamo, ma ci perdiamo così spesso
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| Ci proviamo, sbattiamo coraggiosamente il destino in faccia
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| In innumerevoli battaglie, per un volto allo specchio
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| Per la tranquillità sul nostro tratto di strada
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| Dico educatamente "per favore, levati dal mio pezzo di pavimento"
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| Calpestare, calpestare, vieni sulle gambe, lungo l'equatore
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| Oggi è terra incognita, l'obiettivo di domani: la galassia
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| In un grande carrello, durante il Safari della Via Lattea
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| Un fiore di ciliegio all'occhiello, un tango in una sala stellare
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| Scivola su un'onda, sotto un arcobaleno, sotto una pioggia calda
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| Sabbia bianca sotto i piedi, mani ferme
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| Un eterno ragazzo fortunato, penso che qualcuno sia stato gentile
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| Dì "hai" e accarezzami la testa
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| Ehi, guardo il destino delle persone e passo
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| In silenzio accanto a me, per non svegliarmi per caso
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| Guardo il mondo con obiettivi diversi
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| Un detective self-made, guardo sotto le fodere
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| Mi intrufolo dietro le tende, esploro, mi registro
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| Poi scomposto tutto in atomi
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| Costruisco i miei metri quadri, con pazienza
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| Spero che il mondo non cada di testa
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| Lo prendo avidamente, avidamente, senza ritegno
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| Tasche piene di sogni, sogni senza limiti di conoscenza |