| Tutto inizia con un punto lontano sull'oceano
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| Già alcuni antichi lo avevano già previsto
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| Senza crederci davvero
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| Nelle loro barche giganti, li abbiamo visti da lontano
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| Quando sono arrivati, non sospettavamo nulla
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| Nei loro abiti di ferro sembravano orgogliosi, eppure le loro parole barbare
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| e le loro buone maniere suonavano un po' come una maledizione
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| Improvvisamente in un frastuono, un lampo assordante
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| Sfilarono le loro lame di fuoco, di fronte al nostro coraggio, tacevano
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| potente
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| I nostri umili guerrieri dovettero deporre le armi
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| E ci hanno preso le nostre mogli
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| Vittoria celebrata in alcol e sangue
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| Con il loro unico dio e la loro carne peccaminosa
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| Hanno distrutto il tempo, per darci l'esempio, hanno imposto le loro preghiere.
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| spiriti della foresta, del sole e delle pietre, conservate per loro il vostro perdono
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| sapere cosa stanno facendo. |
| nella loro vita solitaria, prigionieri del concreto nostro
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| i bambini dimenticheranno cos'era la libertà, perché sono civili.
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| hanno abbattuto gli alberi, preso la nostra terra e ne hanno fatto una scena suicida
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| con il loro know-how, la felicità chiavi in mano, il senso degli affari,
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| alimentari e grandi magazzini. |
| e la pena capitale,
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| l'economia globale, e poi la loro democrazia così rispettabile.
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| volenti o nolenti, è tutto per il tuo bene. |
| anche se per loro un uomo
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| vale sempre molto meno del suo peso in uranio. |
| oggi sembra
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| dolce il veleno dei serpenti, tenero il morso del lupo, ormai lontano
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| dalla terra degli stolti. |
| ora che i computer hanno sostituito le api,
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| la vita è sospesa su una rete e anche gli uccelli sono caduti dal cielo.
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| spiriti della foresta pluviale del sole, con perdita e crollo,
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| non perdonateli perché sono civili. |
| nelle loro vite solitarie,
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| prigionieri del concreto, i nostri figli hanno dimenticato cos'è la libertà,
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| perché sono civili |