Canta, divertiti, amico Filiberto,
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Qui, in Algeria, come in sogno,
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Le persone oscure sono come le chimere
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Con fez luminosi e turbanti.
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In una taverna fumosa ti sentirai involontariamente triste
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Sopra la lettera dell'amato.
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Il tuo cuore batterà e ricorderai Parigi,
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E la melodia del paese natale:
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On the road, on the road, la giornata del divertimento è finita, è tempo di fare un'escursione.
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Mira al petto, piccolo zuavo, esulta!
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Credendo nei miracoli per molti giorni, Susanna sta aspettando.
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Ha gli occhi azzurri e la bocca scarlatta.
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Nelle danze delle etere che risuonano con i polsi,
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Nel calore della bellezza bruna
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Dimenticherai, amico Filiberto,
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Tutto quello che ricordi prima.
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Pagherai i baci con il vino,
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E, impallidindo di passione,
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Non sentirai come da qualche parte fuori dalla finestra
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Il canto nativo suonerà:
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In cammino, in cammino...
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Pelle scura, linguaggio gutturale
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Hanno fretta di lampeggiare in un sogno.
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Le carezze di Fatima, lo scintillio dei suoi occhi
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- E un'improvvisa onda di coltello.
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Nel buio seminterrato l'alba è opaca e grigia,
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Tutto è dimenticato: dolore e rabbia.
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L'amico Filiberto non sente più,
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Come suona il canto nativo:
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On the road, on the road, la giornata del divertimento è finita, è tempo di fare un'escursione.
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Mira al petto, piccolo zuavo, esulta!
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Credendo nei miracoli per molti giorni, Susanna sta aspettando.
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Ha gli occhi azzurri e la bocca scarlatta. |