| Come poteva sapere così tanto?
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| Come poteva sopportare tale conoscenza?
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| Come poteva osare scriverlo nelle commedie?
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| Che cosa direbbe Shakespeare
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| Se è tornato oggi?
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| Sicuramente riconoscerebbe queste spire mortali.
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| Come continuiamo?
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| Nessuno sa dove si inseriscono,
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| Nessuno sa chi sono
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| O dove sono stati.
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| Cosa intende lo scrittore?
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| Come suoniamo questa scena?
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| Cosa Shakespeare non sapeva che facciamo ora?
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| Irrigidire i tendini,
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| Indossa la rabbia favorita,
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| Tutto il dramma della storia,
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| Il mondo è un palcoscenico.
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| «C'è una storia nella vita di tutti gli uomini,
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| Capire la natura dei tempi deceduti;
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| Il che osservato, un uomo può profetizzare,
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| Con un obiettivo vicino, della possibilità principale delle cose
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| Non ancora preso vita, che nei loro semi
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| E gli inizi deboli giacciono preoccupati.
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| Cose del genere diventano la schiusa e la covata del tempo...»
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| Oh, ma lo spettacolo continua,
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| Su attraverso le sette età -
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| Quella del mondo deve rispecchiare quella dell'uomo, infatti.
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| Ecco il settimo atto,
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| Guarda come si è rotto lo specchio,
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| Ecco che arriva senza tutto per l'umanità.
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| Per catturare la coscienza
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| Di nazioni e re
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| Tutti i drammi della storia —
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| La commedia è la cosa, la commedia è la cosa, la commedia è la cosa.
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| Come poteva sapere così tanto?
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| (L'«azione è da «Enrico IV"Pt. 2, Atto III, Scena I) |