Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Though Humble the Banquet, artista - Eleanor McEvoy. Canzone dell'album The Thomas Moore Project, nel genere Иностранная авторская песня
Data di rilascio: 28.09.2017
Etichetta discografica: Moscodisc
Linguaggio delle canzoni: inglese
Though Humble the Banquet(originale) |
Though humble the banquet to which I invite thee |
Thou’lt find there the best a poor bard can command; |
Eyes, beaming with welcome, shall throng round, to light thee |
And Love serve the feast with her own willing hand |
Though Fortune may seem to have turn’d from the dwelling |
Of her thou regardest her favouring ray |
Thou wilt find there a gift, all her treasures excelling |
Which, proudly she feels, hath ennobled her way |
It’s that freedom of mind, which no vulgar dominion |
Can turn from the path a pure conscience approves |
Which, with hope in the heart, and no chain on the pinion |
Holds upwards its course to the light which it loves |
'Tis this makes the pride of her humble retreat |
And with this, though of all other treasures bereaved |
The breeze of her garden to her is more sweet |
Than the costliest incense that Pomp e’er received |
Then, come, if a board so untempting hath power |
To win thee from grandeur, its best shall be thine; |
And there’s one, long the light of the bard’s happy bower |
Who, smiling will blend his bright welcome with mine |
Though humble the banquet to which I invite thee |
Thou’lt find there the best a poor bard can command; |
Eyes, beaming with welcome, shall throng round, to light thee |
And Love serve the feast with her own willing hand |
And Love serve the feast with her own willing hand |
Oh, Love serve the feast with her own willing hand |
(traduzione) |
Sebbene umile il banchetto a cui ti invito |
Troverai lì il meglio che un povero bardo può comandare; |
Gli occhi, raggianti di benvenuto, si accalcheranno intorno per illuminarti |
E l'Amore serve la festa con la propria mano volenterosa |
Sebbene la fortuna possa sembrare si sia allontanata dalla dimora |
Di lei tu consideri il suo raggio favorevole |
Troverai lì un dono, tutti i suoi tesori eccellono |
Che, sente con orgoglio, ha nobilitato la sua strada |
È quella libertà della mente, che nessun dominio volgare |
Può deviare dal sentiero che una pura coscienza approva |
Che, con la speranza nel cuore e senza catena al pignone |
Mantiene il suo corso verso la luce che ama |
È questo che rende l'orgoglio del suo umile ritiro |
E con questo, anche se di tutti gli altri tesori sono andati in lutto |
La brezza del suo giardino per lei è più dolce |
dell'incenso più costoso che Pompeo abbia mai ricevuto |
Allora, vieni, se un tabellone ha potere così invitante |
Per vincerti dalla grandezza, il suo meglio sarà tuo; |
E ce n'è uno, lungo la luce del pergolato felice del bardo |
Che, sorridendo, fonderà la sua luminosa accoglienza con la mia |
Sebbene umile il banchetto a cui ti invito |
Troverai lì il meglio che un povero bardo può comandare; |
Gli occhi, raggianti di benvenuto, si accalcheranno intorno per illuminarti |
E l'Amore serve la festa con la propria mano volenterosa |
E l'Amore serve la festa con la propria mano volenterosa |
Oh, l'Amore serve la festa con la sua stessa mano volenterosa |