Testi di La mare - Thomas Fersen

La mare - Thomas Fersen
Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone La mare, artista - Thomas Fersen. Canzone dell'album C'est tout ce qu'il me reste, nel genere Эстрада
Data di rilascio: 26.09.2019
Etichetta discografica: Believe
Linguaggio delle canzoni: francese

La mare

(originale)
Souffrant, probablement
D’avoir fait l’acrobate
J’essayais un traitement
De médecine hydropathe
Savoir un bain brûlant
Comme l’est l’eau des pâtes
Dans le gros ventre blanc
D’une baignoire à pattes
Je baignais dans ma vase
Et regardais crever
Des petites bulles de gaz
Me plaisant à rêver
Que je portais la robe
De bure ou le burnous
D’où jaillissaient les globes
Cagneux de mes genoux
La mare m’appelait
Comme ce qui est trouble
Comme ce qui est laid
Comme ce qui est double
Ce qui a deux côtés
Comme tout ce qui cache
Sous sa lisse surface
Un monde tourmenté
Le brouillard enveloppant
Le murmure de la mousse
De même que le serpent
Du tuyau de la douche
Le groin du sèche-cheveux
Et le savon baveux
Evoquant un crapaud
Assis et vert de peau
Affligé de pustules
Ou encore mes rotules
Émergées devant moi
Ouvrant des yeux fendus
Sur mon individu
Comme sur une proie
Les yeux d’un caïman
Ramenaient à maman
Ma mère avait si peur
Que je tombe dans la mare
Et dans ce qui est trouble
Et dans ce qui est double
Ce qui a deux côtés
Et dans tout ce qui cache
Sous sa lisse surface
Un monde tourmenté
Mon eau refroidissait
Le trou du dévidoir
En avalait l’excès
Et je l'écoutais boire
À petites gorgées
Au bout de la baignoire
Où il est ménagé
Sorte de grotte noire
Terrier a deux entrées
L’autre étant le siphon
Par où les eaux s’en vont
À grands bruits aspirées
Dans le réseau d’artères
De la tuyauterie
Jusqu’a l’humide abri
Au centre de la terre
Solitaire et sévère
Meublé de stalactites
D’une femme aux yeux verts
Comme la mare interdite
Elle est représentée
Au pied de Saint-Michel
Ou de Saint-Georges en selle
En hydre épouvantée
Le Saint l’immobilise
Brandissant son épée
Je l’ai vu à l'église
Il va la découper
Car elle est un dragon
Et sa tête est affreuse
Quand elle sort de ses gonds
Mais si elle est heureuse
Plus d'écailles, plus d’ailerons
Ses cheveux font des boucles
Au milieu de son front
Rutile une escarboucle
C’est un très beau rubis
Que la vouivre abandonne
Auprès de son habit
Lorsqu’elle se déboutonne
Dans l’herbe de la rive
Avant d’entrer dans I’eau
Voici ce qui arrive
A qui a le culot
De toucher son trésor
Lorsqu’elle est dans l'étang
Voici quel est le sort
Funeste qui l’attend:
Onduleux et rampant
Tout un flot de serpents
Surgit et vous dévore
Et si dans un effort
Ou plutôt par miracle
On échappe au festin
Le rubis dans le sac
Se transtorme en crottin
Ma mère avait si peur
Que je tombe dans la mare
Par le trou du trop-plein
Une voix fit coucou
Elle y passa la main
Elle y passa le cou
Elle y passa un bras
Une jambe, un genou
Arrivant du Jura
Car c’est là le chez-nous
Le pays où est née
La vouivre des lavoirs
On passe sans les voir
Lis sont abandonnés
Au cresson des fontaines
Et a l'écroulement
Ce sont des monuments
D’une époque lointaine
Elle a quitté les vignes
Où l’on fait du vin jaune
Elle est venue en ville
Car c’est là qu’est la faune
Laissant les vieilles poutres
Les ruines de châteaux
Et leurs douves sans eau
Sans brochets et sans loutres
Elle a pour privilège
La jeunesse éternelle
Sa peau se renouvelle
Y compris celle du siège
Elle est toujours gracieuse
Son corps est souple et beau
Sa vue est délicieuse
Et le savon-crapaud
Ouvrait de grands yeux vides
Mais néanmoins avides
Que deux bulles lui faisaient
Dans mes paumes en creuset
Je lui donnais à boire
Un peu d’eau, qu’elle buvait
C'était charmant à voir
Comme son derrière bien fait
De sa langue bifide
C’est-à-dire à deux bouts
Que les serpents dévident
Pour s’informer de tout
Et d’un peu de salive
Salive vaut lessive
Chez les hydres-griffons
Elle me mit en savon
Et je me laissais faire
Grand amateur de soins
D’huile de vétiver
De teinture de benjoin
Trouvant très agréable
Que l’on s’occupe de moi
Comme maman, autrefois
De l’enfant malléable
Maman avait si peur
Que je tombe dans la mare
La mare qui est trouble
La mare qui est double
Et qui a deux côtés
Comme tout ce qui cache
Sous sa lisse surface
Un monde tourmenté
«N'essaie pas de me suivre
Chacun va son chemin»
Disant ces mots, la vouivre
Me serra la main
Emporta ses richesses
Dans le petit trou noir
Et qui chuintait sans cesse
Au bout de la baignoire
Comme Sainte-Marguerite
De la légende dorée
Où elle y est décrite
Sortant régénérée
Du ventre du dragon
Je me sentais renaitre
Vivant et heureux d'être
Dans un état second
Les pieds dans les voraces
Chenilles du tapis
Sans retrouver de traces
De vouivre, de rubis
Questionnés sur ce point
Le savon, la pierre ponce
Taciturnes témoins
Demeuraient sans réponse
(traduzione)
Sofferenza, probabilmente
Aver fatto l'acrobata
Stavo provando un trattamento
Di medicina idropatica
Conosci un bagno caldo
Come l'acqua della pasta
Nella grande pancia bianca
Una vasca con i piedini
Ho fatto il bagno nella mia melma
E guardato morire
Piccole bolle di gas
Mi piace sognare
Che ho indossato il vestito
De bure o il burnus
Da dove sono nati i globi
Rompimi le ginocchia
Lo stagno mi stava chiamando
Come ciò che è oscuro
Come ciò che è brutto
Come ciò che è doppio
Quello che ha due facce
Come tutto ciò che si nasconde
Sotto la sua superficie liscia
Un mondo travagliato
La nebbia avvolgente
Il sussurro di muschio
Proprio come il serpente
Dal tubo della doccia
Il muso dell'asciugacapelli
E il sapone che cola
Evocando un rospo
Seduto e dalla pelle verde
Afflitto da pustole
O le mie rotule
Emerse davanti a me
Apertura degli occhi a fessura
Su me stesso
Come su una preda
Gli occhi di un caimano
Riportato dalla mamma
Mia madre era così spaventata
Che cado nello stagno
E in ciò che è oscuro
E in ciò che è doppio
Quello che ha due facce
E in tutto ciò che si nasconde
Sotto la sua superficie liscia
Un mondo travagliato
La mia acqua si stava raffreddando
Il foro della bobina
ingoiato l'eccesso
E l'ho sentito bere
A piccoli sorsi
Alla fine della vasca
dove è alloggiato
Una specie di caverna nera
Burrow ha due ingressi
L'altro è il sifone
Dove vanno le acque
Risucchiato ad alta voce
Nella rete delle arterie
Tubazioni
Al riparo umido
Al centro della terra
Solitario e severo
Arredato con stalattiti
Di una donna dagli occhi verdi
Come lo stagno proibito
Lei è rappresentata
Ai piedi di Saint-Michel
O San Giorgio in sella
In Idra terrorizzata
Il Santo lo immobilizza
Brandendo la sua spada
L'ho visto in chiesa
La farà a pezzi
Perché lei è un drago
E la sua testa è terribile
Quando esce dai binari
Ma se è felice
Più squame, più pinne
I suoi capelli sono arricciati
In mezzo alla sua fronte
Rutilo un carbonchio
È un rubino molto bello
Lascia che la viverna abbandoni
Dal suo cappotto
Quando si sbottona
Nell'erba vicino alla riva
Prima di entrare in acqua
Ecco cosa succede
Chi ha il coraggio
Per toccare il suo tesoro
Quando è nello stagno
Questo è l'incantesimo
Disastroso che lo attende:
Ondulato e inquietante
Un intero fiume di serpenti
Sorge e ti divora
E se in uno sforzo
O meglio per miracolo
Scappamo dalla festa
Il rubino nella borsa
Si trasforma in sterco
Mia madre era così spaventata
Che cado nello stagno
Attraverso il foro di troppopieno
Una voce disse cuculo
Ci passò sopra la mano
Si è infilata il collo
Ci ha messo un braccio attraverso
Una gamba, un ginocchio
Proveniente dal Giura
Perché questa è la nostra casa
Il paese dove è nato
La viverna del lavatoio
Passiamo senza vederli
I gigli sono abbandonati
Crescione
E al crollo
Sono monumenti
Da un tempo lontano
Ha lasciato le vigne
Dove fanno il vino giallo
È venuta in città
Perché è lì che si trova la fauna selvatica
Lasciando le vecchie travi
Le rovine dei castelli
E i loro fossati senz'acqua
Senza luccio e senza lontre
Lei ha il privilegio
Eterna giovinezza
La sua pelle si rinnova
Compreso quello del sedile
È sempre aggraziata
Il suo corpo è elastico e bello
La sua vista è deliziosa
E il sapone di rospo
Spalancarono occhi vuoti
Ma comunque desideroso
Quelle due bolle l'hanno fatto
Nei miei palmi del crogiolo
Gli ho dato da bere
Un po' d'acqua, che ha bevuto
È stato bello vedere
Come il suo bel sedere
Della sua lingua biforcuta
Vale a dire, a due estremità
Lascia che i serpenti si muovano
Per scoprire tutto
E un po' di saliva
La saliva è detersivo
Tra le idre-grifoni
Mi ha insaponato
E mi sono lasciato andare
Grande amante delle cure
Olio di Vetiver
tintura di benzoino
Trovandolo molto piacevole
Prendersi cura di me
Come la mamma, una volta
Del bambino malleabile
La mamma era così spaventata
Che cado nello stagno
Lo stagno travagliato
Lo stagno che è doppio
E che ha due facce
Come tutto ciò che si nasconde
Sotto la sua superficie liscia
Un mondo travagliato
"Non cercare di seguirmi
Ognuno va per la sua strada".
Dicendo queste parole, la viverna
mi strinse la mano
Porta via la sua ricchezza
Nel piccolo buco nero
E sibilando all'infinito
Alla fine della vasca
Come Sainte-Marguerite
Dalla leggenda d'oro
dove è descritto
Uscire rigenerato
Dal ventre del drago
Mi sono sentito rinato
vivo e felice di essere
In uno stordimento
Piedi nel vorace
Tracce di moquette
Senza trovare tracce
Di viverna, di rubino
Interrogato su questo
Sapone, pietra pomice
Testimoni silenziosi
rimasto senza risposta
Valutazione della traduzione: 5/5 | Voti: 1

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