| Quando questo sistema brutale stiamo cercando di domare
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| Ci avrà svuotato delle nostre anime e delle nostre ultime buone idee
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| Rimarremo con questo
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| Quando il mito dall'alto avrà fatto eleggere i cani
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| Quella cultura e apertura saranno ricordi lontani
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| Rimarremo con questo
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| Quando siamo tutti addormentati al discorso degli uomini della sabbia
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| E avremo solo le nostre utopie per raccontare le nostre favole
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| Rimarremo con questo
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| Rimarremo con questo
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| Alcune carte scarabocchiate, alcune rime per arricchire
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| Di fronte a un mondo ossessionato da un futuro senza futuro
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| Possiamo dire che abbiamo provato ad aprire un po' una vena
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| Per versare inchiostro onesto, ferisci per essere te stesso
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| Cercheremo di ricordare perché abbiamo iniziato questo
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| Devi trovare l'urgenza di scrivere, la cosa più importante è quella
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| Sii te stesso nonostante tutto, ingenuo, determinato, loquace
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| Assorbiamo le parole in più su un pezzo di carta assorbente
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| Cercheremo di ricordare che l'abbiamo fatto senza calcolare
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| Abbiamo oscurato senza arrossire tutto ciò che abbiamo trovato immacolato
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| Come un riflesso irrisorio, è stato bello quando ci penso
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| E abbiamo riempito le pagine come ti riempivi la pancia
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| Qualcuno dirà che è inutile ma chi può ragionare con noi?
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| Saremo sempre più di uno a continuare a risuonare
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| Alcune corde vocali testarde che non mostrano la loro età
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| Come poeti a torso nudo un po' persi nella tempesta
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| Nella tempesta dove il numero ha preso il sopravvento sul verbo
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| Ci sentiamo bene sui nostri posti un po' come un pesce nell'erba
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| Nessuno può nasconderlo, abbiamo la rima anacronistica
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| In questo mondo 4G cerchiamo cabine telefoniche
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| Senza rete, senza motivo, come la canna che pieghiamo
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| Fuori fuso orario, fuori stagione, i nostri ultimi punti di forza li selezioniamo
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| Per irrigare ancora la sorgente che non lasceremo seccare
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| E anche con entrambi i piedi nell'acqua, sentiremo ancora le nostre risate
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| Ascolteremo ancora le nostre gioie, ascolteremo ancora le grida
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| Quelli di quelli veri, quelli dei bambini che ci fanno credere nell'invidia
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| La voglia di guardare in alto per vedere che ci sono ancora i pavimenti
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| E che possono scalarla con questa eredità in tasca
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| Queste poche parole, questi pochi testi che ci aiutano a pensare
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| Che non abbiamo fatto tutto questo per niente, che ci sarà una traccia del passato
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| Rimarranno con questo, quei pochi momenti selezionati
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| In questo mondo di prepotenti, qualche grammo di poesia |